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Cantiere del Seme d’Arancia: Emilio Isgrò e Ferdinando Scianna due eccellenze per Barcellona P.G.

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09012014_cantiere_semedaranciaScrive lo studioso Marcello Crinò nel suo “Tessere di microstoria”, uscito proprio in questi giorni (riprendendo un suo vecchio articolo pubblicato su “La Città” nel lontano aprile del 1998, anno in cui il Seme fu regalato alla città da Isgrò): “La realizzazione del Seme d’Arancia, Euròpera, Impiantazione in tufo, resina, agrumi, scorie vulcaniche, è tutto documentato nelle novanta pagine del pregevole catalogo Electa (testi in italiano e inglese), curato da Nino Sottile Zumbo, coordinato nelle immagini dall’architetto Bruno Isgrò, e corredato dalle splendide foto di Nino Calamuneri, Salvatore Licitra, Nino Rotella, Ferdinando Scianna e Paolo Vandrasch.”

Emilio Isgrò, l’artista barcellonese autore del Seme d’Arancia e Ferdinando Scianna, fotografo di prestigio internazionale, nativo di Bagheria, sono i protagonisti indiscussi di un evento che la città del Longano vivrà il prossimo sabato 11 gennaio 2014: parliamo dell’inaugurazione del Cantiere di restauro del Seme d’Arancia, della mostra del celebre fotografo e della lectio magistralis che i due, vere e proprie eccellenze nel panorama culturale contemporaneo, terranno presso l’Auditorium dell’ex Stazione.

Tutto questo per dare il via al Cantiere del Seme d’Arancia, ovvero il restauro dell’opera che Emilio Isgrò donò alla città nel 1998 ed oggi gravemente danneggiata dal tempo e da atti di vandalismo. Le operazioni di restauro potranno essere seguite dai cittadini con visite guidate e laboratori sperimentali. L’iniziativa è dell’Amministrazione guidata da Maria Teresa Collica in collaborazione con la Fondazione di Comunità di Messina. Per completezza d’informazione e onestà intellettuale va detto che tutto ciò avverrà in un’area che è stata riqualificata sotto la precedente Amministrazione.

Tornando al Cantiere del Seme d’Arancia non v’è dubbio che si tratti di qualcosa di innovativo per la città, un percorso curato da Marco Bazzini, esperto nel panorama museale contemporaneo. Il percorso del Cantiere proseguirà sino al 21 marzo 2014 con il coinvolgimento di scuole, associazioni e cittadinanza. La mostra di Ferdinando Scianna “ Emilio e altri siciliani” che si terrà nelle sale espositive al primo piano della riqualificata palazzina dell’ex Stazione ferroviaria è la prima esposizione del progetto “Passaggi di testimone”. Una trentina di ritratti selezionati per l’importanza del rapporto di amicizia e stima avuto da Scianna con conterranei illustri quali Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Sebastiano Addamo, e naturalmente Emilio Isgrò.

Ferdinando Scianna è uno dei grandi protagonisti della fotografia contemporanea. Siciliano, nato a Bagheria nel 1943, è stato definito un "fotografo nato" dal suo grande amico Leonardo Sciascia, mentre lui si definisce “fotografo-fotografo” ripetendo due volte il termine per affermare con la maggior forza tutto l’amore verso questo linguaggio attraverso cui ha visto e raccontato il mondo. In cinquant'anni di carriera Ferdinando Scianna ha scattato immagini in ogni angolo della terra e con grande coerenza ha affrontato tutti i generi fotografici, dal reportage alla foto di moda, perché per lui la fotografia è soprattutto incontro e racconto. Ma non ha risparmiato nemmeno sulle parole essendo stato per molti anni giornalista.

E chiudiamo con Emilio Isgrò: nato a Barcellona Pozzo di Gotto nell’ottobre del 1937 è artista, pittore, poeta, drammaturgo e scrittore. È uno dei nomi più noti e prestigiosi a livello internazionale dell’arte italiana a cavallo tra secondo Novecento e Duemila. Innovatore e teorico della "Cancellatura", apre le porte di un nuovo linguaggio che ha cominciato a sperimentare nei primi anni Sessanta e che ancora oggi mantiene la stessa vivacità e audacia creativa delle origini. Dal 1956 vive e lavora a Milano, salvo una lunga parentesi a Venezia (1960-1967) come responsabile delle pagine culturali del Gazzettino. Recentemente è stato premiato da RadioTre Rai (la nota emittente radiofonica la cui programmazione ha al centro cultura e musica di alta qualità) come Personaggio dell’Anno 2013 per i suoi meriti artistici e culturali. Possiamo quindi concludere invitando la cittadinanza a partecipare attivamente ad un evento certamente di grande spessore e che conferirà a Barcellona Pozzo di Gotto prestigio nel panorama culturale contemporaneo.

 


Presentazione del libro “A passo di tartaruga” di Rosario Centorrino

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copertina rosario centorrinoInteressante appuntamento il prossimo sabato 18 gennaio 2014, a partire dalle 17:30, presso la Libreria Doralice di Messina: verrà presentato il libro dello scrittore Rosario Centorrino “A passo di tartaruga”. Relatori Aldo Liparoti, Giulia Carmen Fasolo e lo stesso Autore. Le Edizioni Smasher presentano al pubblico un giovane autore che ci parla di amore, amicizia, della storia di tre ragazzi come tanti ve ne sono in questi nostri tempi, ragazzi che vivono i loro tormenti, le insicurezze, le emozioni. Uno spaccato di grande attualità e delicatezza. Un libro che vi consigliamo di leggere. E siamo certi che la presentazione che si terrà nella città di Messina sarà seguita da un numeroso pubblico!

Presentazione del volume.
Ale è una ragazza travolta dalla spirale della vita e dal susseguirsi di inaspettati eventi. Continui flashback le fanno ricordare la dolcezza del passato, lasciandole il retrogusto amaro del presente. Ricorda di essere stata insicura, vulnerabile, combattuta tra le emozioni di chi desiderava amare con tutta se stessa e di chi, però, ha avuto paura. È costantemente alla ricerca di un posto nel mondo. Sogni, fallimenti e conquiste l’accompagnano nella crescita. A spese proprie ha imparato a fare delle scelte, ad arrendersi e a osare.
Bea e Marco sono gli amici di sempre. Complici e parti attive della sua tumultuosa esistenza. Tre giovani inseparabili ma, inaspettatamente, flessibili alle inclinazioni impalpabili dell’amore dalle mille sfaccettature.
Tre personaggi avvolti in un misterioso rapporto fatto di complicità e sorprendenti rivelazioni. Riescono a raggiungere un equilibrio perfetto quando qualcosa destabilizza, definitivamente, la loro condizione.
A passo di tartaruga racconta di come, a volte, l’amore e l’amicizia possano intrecciarsi, diventando un unico e misterioso sentimento che annienta la razionalità e condiziona l’esistenza umana. http://edizionismasher.it/rosariocentorrino.html

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Evento facebook: https://www.facebook.com/events/438232349635911/?source=1

Dal Seme una nuova Barcellona P.G. Città della Cultura

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Partecipatissima inaugurazione del Cantiere del Seme d’Arancia e della Mostra di Ferdinando Scianna “Emilio e altri siciliani” nei riqualificati locali della ex stazione ferroviaria di Barcellona Pozzo di Gotto. Troppo piccoli i locali dell’Auditorium per contenere i tanti cittadini che hanno voluto essere presenti ad un evento di grande spessore culturale, aperto da una serie di interventi prima di procedere al taglio del nastro da parte dello stesso Emilio Isgrò.

La serata è iniziata con i saluti del Sindaco della città, Maria Teresa Collica e dell’Assessore Raffaella Campo: la prima ha esordito facendo una cronistoria del Seme d’Arancia, donato nel 1998 alla città dall’artista Isgrò come simbolo di rinascita, per poi proseguire “oggi Cantiere diverrà non solo l’aria circostante il Seme, ma la città intera!” E riferendosi alla palazzina che sarebbe stata inaugurata di lì a breve “si tratta di un museo non museo, con forme alternative di arte contemporanea”. Ha quindi evidenziato l’importanza del coinvolgere in tutto questo la cittadinanza, i giovani, i ragazzi delle scuole, chiudendo con queste parole: “è fondamentale imparare il bello, amarlo ed averne cura, a ciò mira il percorso educativo/didattico del Cantiere aperto a tutti, con il Seme fecondo sull’intero territorio”.

L’Assessore Campo ha posto in rilievo “che il Cantiere è fondamentale sia in senso stretto che in senso più ampio; la Fondazione di Comunità di Messina di Gaetano Giunta ha finanziato il tutto è va ringraziata”. Rivolgendosi ad Emilio Isgrò lo ha ringraziato per avere incoraggiato da sempre questa iniziativa, credendo nei sogni! Ha chiuso affermando che si faranno laboratori con le scuole primarie cittadine e con gli artisti che terranno i laboratori stessi. Ed ha presentato i vari relatori seduti al tavolo.

Dando la parola a Gaetano Giunta il quale nel suo intervento ha messo in rilievo il fatto che la Fondazione agisce con un pensiero innovativo, mirando ad una continuità fra sviluppo umano e sviluppo economico; “per trasformare le nostre città occorre imparare a ricostruire il tessuto delle nostre relazioni, le due grandi polarità bellezza e liberazione”. Ha salutato con queste parole: “la Fondazione è al fianco di tutti coloro che vogliono promuovere bellezza e liberazione e il progetto Cantiere del Seme è tutto questo”.

 

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Quindi ha preso la parola Francesco Mannuccia, architetto e barcellonese, colui che dirigerà i lavori di restauro, affidati all’impresa “L’Isola”, regalando al pubblico una relazione pregna di dati tecnici ma non solo: ha ringraziato il Sindaco e la Fondazione per la scelta di affidare il restauro e per il chiedere qualcosa di nuovo ovvero non il solito restauro ma il porre al centro la fase nascosta, il momento in cui si effettuano i lavori di restauro. Altra cosa positiva è certamente la presenza fisica dell’autore dell’opera, mentre spesso in questa fase si viene affiancati da storici dell’arte. L’Arch. Mannucia ha affermato: “il restauro di un’opera contemporanea esposta all’aperto è un tema nuovo, anche per questo Barcellona Pozzo di Gotto è all’avanguardia. Merito poi alla Fondazione di Giunta poiché è chiaro che il progetto economicamente è ben più oneroso di un semplice restauro”. Ha completato il proprio intervento facendo da apripista al prossimo relatore, infatti a suo parere qui si parla di un cantiere del restauro ma anche e forse soprattutto di un cantiere della cultura con un Seme non solo fisico ma anche ideale e che possa dare i suoi frutti, e proprio in quest’ottica fondamentale è la presenza di Marco Bazzini già Direttore del Museo Pecci di Prato definito precedentemente dallo stesso Emilio Isgrò “la persona giusta per Barcellona in quanto sufficientemente visionario”. E colui che nel progetto è il Direttore artistico ha fatto un intervento breve ma molto acuto: “non si tratta di un progetto folle, ma la cultura crea carattere, attitudini che ci fanno relazionare con gli altri; qui avremo la fruizione di uno spazio creato da noi stessi che contribuiamo a far crescere, questo è un percorso partecipato a cui miriamo per riappropriarci di quella che era una stazione: anche oggi arriva e parte la cultura come avveniva per la gente”.

Quindi ha parlato Ferdinado Scianna ed è stato qualcosa di memorabile che il pubblico ha sottolineato con parecchi applausi, un eloquio semplice ma al tempo stesso condito di saggezza ed ironia: “siete assai speriamo che continuerete ad essere assai in futuro” e “per me questa è la continuazione di un percorso che ho iniziato nel 1969 con l’inizio delle Cancellature, io ed Emilio siamo andati via dalla Sicilia, ci siamo incontrati entrambi giornalisti io all’Europeo lui ad Oggi, con amici comuni come Vincenzo Consolo. Entrambi non avevamo grande passione per la “sicilitudine” ma non rinunciavamo ad essere siciliani, non ci sentivamo né meglio nè peggio dei parigini o dei londinesi”.

Due grandi amici Isgrò e Scianna, due siciliani di cultura che hanno vissuto una esperienza simile, lontani dalla propria terra ma per questo ancor più siciliani. Il celebre fotografo ha raccontato con aneddoti divertenti quando l’amico barcellonese lo contattò raccontandogli del Seme, e lui ne fu entusiasta, soprattutto nel fotografare un tir con la scritta “questo tir trasporta un seme d’arancia” qualcosa di meraviglioso, non una delle solite cancellature ma questa volta uno scritto che aveva un significato profondo, qui si raccontava la storia! E poi l’arrivo a Barcellona Pozzo di Gotto, le cene insieme, il vedere l’amico nel suo giardino fra tante arance, la descrizione del mordere il frutto da parte dell’amico Emilio, la bellezza di questo agrume, colorato, saporito, con il seme all’interno, e un parallelo fra l’arancia e la donna…anche in questo caso il morso ha il suo perché…

Ferdinando Scianna ha poi chiuso il suo intervento con queste significative parole: “io sono figlio di una spremuta di limone, adoro i sapori di arance e limoni, gli odori di zagara e gelsomino. Il seme ingrandito di 10.000 volte è un pensiero che si dilata. La foto di Emilio che guarda il seme con la lente d’ingrandimento è il fotogramma del concepimento dell’idea”.

Infine Emilio Isgrò, con l’umiltà dei grandi ha detto che l’entusiasmo della gente accresce la sua responsabilità, ed ha raccontato di una recente intervista, quando ai dubbi del giornalista sul fatto che Barcellona possa avere presto uno spazio museale egli ha risposto che la sua città ha il più bel Venerdì Santo della Sicilia ed allora perché non potrebbe avere un museo? Certo non è un percorso da fare in solitudine, ci vuole la collaborazione di tutti, e in questo contesto ha comunque affermato “avverto un’aria nuova a Barcellona, una città aperta al dialogo, in cui si dovrà agire con mentalità di respiro almeno nazionale e con sullo sfondo la grande Sicilia culla della Cultura. Ecco, Barcellona come Città della Cultura. La vita va forzata, ci vogliono visionari che agiscano con concretezza, pur avendo risorse limitate”.

Infine i ringraziamenti a chi si è occupato di questo progetto affiancandolo nel suo sogno concreto, ed a chi ha voluto onorarlo della sua presenza a Barcellona P.G., tra gli altri Alberta Bargilli, giornalista di Rai 5, il canale culturale più importante d’Italia, la Direttrice del Museo di Lipari, Antonio Passa, già Direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, Anna Mallamo, responsabile della pagina culturale della Gazzetta del Sud, che ha dato ampio spazio e visibilità all’evento, e dulcis in fundo Michele Buonuomo, Direttore del prestigioso giornale “Arte” Emilio Isgrò ha salutato il pubblico affermando: “l’operazione Cantiere del Seme d’Arancia rappresenta un messaggio lanciato con la speranza che venga colto nella sua essenza più profonda. L’Italia si rifonda così.”

E noi diciamo che l’essenza profonda è il dare un nuovo stimolo alla città, dal Cantiere del Seme d’Arancia possono germogliare tantissime cose, fisiche ed immateriali: un nuovo polo museale ad esempio, e già i locali della ex stazione sono apparsi agli intervenuti molto belli. Il fatto poi che vi saranno visite guidate al cantiere, laboratori, con la partecipazione attiva del cittadino e dei ragazzi delle scuole primarie, è di fondamentale importanza per far si che Cantiere diventi la città intera. Come ci dice il nostro Emilio Isgrò, ci vuole coraggio per realizzare un sogno. Ed allora immaginiamola questa nostra Barcellona Pozzo di Gotto come Città della Cultura, il sogno potrebbe diventare realtà, basta crederci, tutti insieme!

Festa del Patrono. Il coraggio di parlar chiaro

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20gennaio2014Solo pochi giorni fa usciva sulla Repubblica un articolo inedito di Leonardo Sciascia sulla religiosità.

Il Maestro di Racalmuto, con la lucidità e l’acume che lo hanno sempre contraddistinto, parla dell’“ateismo del credente”, come la forma “più pericolosa e malvagia” di ateismo.

Oggi, in una città, in un Paese che si dicono cristiani, siamo ancora costretti a riconoscere che di cristiano non c’è proprio nulla, o quasi. Ci saranno magari forme di cattolicesimo più o meno ritualizzate, ci saranno preti e fedeli cattolici, ma nulla, o poco, che possa definirsi Cristiano né che corrisponda minimamente al magistero di questo grande Papa che è Francesco.

Le polemiche rissose e gratuite di questi giorni, seppur legate alla festa del Patrono della nostra città, nulla hanno di Cristiano. Verrebbe da dire anche che nulla hanno di religioso. Ma, purtroppo, il silenzio del Vescovo sulle incresciose manifestazioni di protesta, che, almeno per quel che sommessamente si mormora in giro, sono sfociate anche in qualcosa di peggio, dice che queste erano le proteste di “atei credenti”, così come atei credenti sono coloro che, nonostante gli abiti talari che indossano, hanno taciuto mentre avrebbero dovuto parlare, e pure a gran voce. Del resto, la parresia - il coraggio di parlar chiaro - di cui spesso parla Don Tonino Bello è un dono quasi sempre rifiutato e disprezzato dai cattolici. Non per nulla, per camuffare l’immobilismo o l’incapacità di prendere posizioni certe e chiare, al di là delle spicciole convenienze e delle connivenze oggettive, per secoli si è parlato della prudenza della chiesa come una virtù. In realtà, così come oggi “l'obbedienza non è più una virtù”, allo stesso modo la prudenza della chiesa è sempre stata soltanto una forma di ateismo. E la peggiore.

Certo, San Sebastiano ha avuto la sua passeggiata per le vie cittadine, ma a me piace pensare che, oltre al sangue del martirio, colassero dal suo volto anche le lacrime per l’ingiustizia subita da chi, volendo montare la propria bancarella, per paura non lo ha fatto e da chi, avendo già esposto la propria merce nel mercatino dell’antiquariato, ha preferito ritirarla, temendo ritorsioni e violenze.

Sono certo che il simulacro portato in giro per Barcellona, oggi sarà risultato stranamente leggero, avendo Sebastiano preferito restarsene in Chiesa con quattro amici fidati.

Rita Borsellino al Comprensivo “Bastiano Genovese”

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Sabato 25 gennaio 2014, l’Istituto Comprensivo “Bastiano Genovese” di Barcellona P.G. ha vissuto un momento importante con un evento organizzato nel quadro del “Progetto legalità” portato avanti dalla Dirigente prof.ssa Eleonora Corrado e coordinato dalla docente dello stesso istituto scolastico prof.ssa Rosita Dell’Aglio: è giunta in città Rita Borsellino, europarlamentare e sorella del giudice Paolo, magistrato trucidato dal crimine mafioso.

L’On. Borsellino ha incontrato gli studenti ed i docenti alla presenza del Sindaco Maria Teresa Collica, che ha accolto Rita Borsellino con un intervento nel quale ha sottolineato come la legalità sia stata fondamentale nel suo percorso di ascesa alla guida della città del Longano. Anche la Dirigente dell’Istituto ha affermato che la scuola che dirige è da sempre in prima linea nell’educare i giovani allievi al rispetto delle regole.

La Borsellino ha poi parlato ai ragazzi dell’importanza dei valori, facendo riferimento al sacrificio del fratello nella strage di Via D’Amelio che sul momento apparve come la fine di tutto, ma nei giorni a seguire fu invece una scintilla che riaccese la speranza dei siciliani onesti. È seguito un dibattito vivace con domande da parte degli studenti e un omaggio musicale con alcuni pezzi suonati al flauto dolce.

L’esplosiva Sigma Barcellona di Marco Calvani

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Esordio del nuovo coach di Barcellona, quel Marco Calvani arrivato in settimana nella città del Longano dalla sua Roma per risollevare una squadra che fin qui non ha espresso in pieno le elevate potenzialità del roster. Ed è stato un debutto col botto per il primo allenatore della seconda squadra d’Italia, infatti come tutti ben sanno Calvani proviene dalla squadra che lo scorso torneo di serie A contese il massimo campionato a Siena, perdendo solamente la serie della finale scudetto! E se un coach di questo calibro ha accettato l’offerta del Presidente Bonina ci sarà una motivazione.

La Sigma Barcellona ritorna alla vittoria fra le mura amiche del Palalberti asfaltando una Leonessa Brescia (87-63) in una sorta di spareggio per un posto al sole in ottica playoff. Non è bastato uno stratosferico Giddens ai ragazzi di Martelossi per contrastare la furia agonistica dei padroni di casa, apparsi rigenerati e lontani anni luce dalle più recenti esibizioni. Su tutti la copertina odierna spetta a Tommaso Fantoni che ha realizzato ben 34 punti, seguito dai 23 punti di Alex Young, in gran spolvero sia sotto il profilo offensivo che nella fase difensiva! Positivo Maresca che in alcuni frangenti ha giostrato da play visti gli acciacchi di Andre Collins, comunque positivo insieme a Filloy. Convince sempre di più Natali, e si comprende come la sua lunga assenza sia stata un grosso handicap per i giallorossi!

Pubblico in visibilio e tifo accesissimo hanno fatto vivere una serata di grande sport a Barcellona Pozzo di Gotto. A fine partita coach Calvani si è complimentato con i ragazzi e con il suo secondo Ugo Ducarello, riconoscendogli ampi meriti per il lavoro compiuto, parlando di “gruppo vivo che rema nella medesima direzione”. Adesso si comincia a far sul serio: all’orizzonte due derby infuocati: prima la trasferta difficilissima di Trapani che sta due punti sopra Barcellona e che continua a vincere (in questo turno è andata ad espugnare addirittura il parquet ciociaro di Veroli). A seguire, sempre in trasferta, la sfida con Capo d’Orlando. Due match che diranno tantissimo su quello che sarà il proseguo di questa Dna Gold per la Sigma Barcellona! I tifosi stanno già organizzando dei pullman e seguiranno in massa la squadra in quel di Trapani, siamo certi che assisteremo ad un grandissimo derby di Sicilia!

 

Poesia per la Giornata della Memoria

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Giornata-della-memoria-2013

 

Poesia

A cosa servono le belle parole di Primo levi
in un mondo dove prima levi ma non volevi
dove allevi ragazzi per odiare una specie
che sia bianca come la neve o nera come pece.
Invece solo in un giorno si ricorda ciò che si fece
bisogna nascondersi dalla vergogna, e sono il primo
solo oggi scrivo questo e per il mondo mi deprimo.
Il pigiama a righe, bianco e nero vivono insieme
simbolo di una strage, prendiamolo come un seme
piantiamolo nel mondo, sta per toccare il fondo
è lui che ci accomuna, in fondo è il nostro sfondo.
Resto perplesso, stiamo rifacendo lo stesso sbaglio
pur sapendo ciò che è successo, non entro nel dettaglio
lo vediamo ovunque, dunque, perché continuiamo?
Amo il mio pianeta, facciamo la pace, stringiamo la mano.

Mattia Falluca

Caso Manca, finalmente il processo!

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La notizia è di quelle importanti e ci onoriamo di darla in un territorio in cui si preferisce riempire blog e giornali on line di notiziucole che lasciano il tempo che trovano (non ultima quella della donna annegata nelle acque del torrente Patrì, in quel di Terme Vigliatore, donna poi riemersa, quindi introvabile, poi nuovamente comparsa e probabilmente salva perché avrebbe camminato sulle acque…ma per questo scoop il fior fiore dei giornalisti ancora lavora alacremente!). Andiamo alle cose serie.

Questo giornale on line è una testata che preferisce da sempre l’approfondimento alla cronaca spicciola, e comunque quando vi sono notizie “importanti” siamo in prima linea! Parliamo del cosiddetto “Caso Manca”, la morte dell’urologo barcellonese Attilio Manca, stimato medico all’Ospedale Belcolle di Viterbo e trovato morto in circostanze quanto meno misteriose. Da anni la famiglia di Attilio, composta da Angelina, Gino e Gianluca, si battono per riaprire una vicenda che qualcuno ha voluto chiudere troppo in fretta.

 

 

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È di qualche settimana addietro un servizio del tutto inedito fatto dalla trasmissione tv “Chi l’ha visto”, in cui si è scoperto che Attilio in coincidenza con il soggiorno di Bernardo Provenzano a Marsiglia, non si trovava in servizio. Come, invece, sostenuto dalle indagini. Cosa di non poco conto, e primo passo verso quello che è avvenuto in queste ore. Si va al processo (a partire dal prossimo giugno) e questo vuol dire che verrà vagliata anche la pista mafiosa, quello che da sempre la famiglia Manca sostiene, ovvero che non si è trattato di suicidio o overdose (come sostiene la Procura di Viterbo), ma di vero e proprio omicidio mafioso compiuto per zittire un medico che aveva incontrato sul suo percorso professionale il superboss allora latitante Bernardo Provenzano, operato per un cancro alla prostata in Francia, e precisamente a Marsiglia.

Dopo l’udienza preliminare, il Gup Franca Marinelli ha rinviato a giudizio, per spaccio di sostanze stupefacenti, Monica Mileti, l’unica imputata per la morte del medico. Per il Pm Petroselli avrebbe ceduto lei la dose che causò la morte di Manca. Come afferma il legale della famiglia, Fabio Repici: “È una buona notizia perché finalmente ci sarà un luogo nel quale potersi adoperare per la ricerca della verità, che in tutti i modi la procura ha cercato di impedire, e ci sarà una fase di dibattimento nella quale anche i familiari di Attilio Manca potranno finalmente intervenire nella ricostruzione dei fatti per l’accertamento della verità”.

 

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E l’altro legale dei Manca, Antonio Ingroia, sostiene che “certamente la Mileti non è l’unica responsabile, ma "grazie al risultato di oggi sarà possibile aprire un dibattimento davanti a un giudice terzo senza pregiudizi rispetto a come invece si è comportata la Procura di Viterbo”. Grande la gioia espressa da Angelina Manca, mamma di Attilio, la cui unica ragione di vita è ormai l’accertamento di come i fatti siano realmente andati, e che dopo ben dieci anni inizia ad intravedere la luce: “Per noi oggi è stata una giornata importantissima, finalmente la giustizia ha trionfato, non ce lo aspettavamo, si è aperto uno spiraglio per ottenere quella giustizia che ci è stata negata in tutti questi anni. Il fatto che ci sia un processo significa che arriveremo alla verità”.


Impresa a Trapani, suicidio a Capo d’Orlando. Qual è la vera Sigma Barcellona?

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09022014_sigma_capodorlandoL’arrivo di un Signor Coach qual è certamente Marco Calvani aveva portato una ventata di entusiasmo a Barcellona Pozzo di Gotto. Avere alla guida dei giallorossi il primo allenatore che la scorsa stagione a Roma contese lo scudetto nella massima seria a Siena ha portato in città una ventata di speranza alimentando i sogni di una possibile svolta in questo campionato Dna Gold che fino a quel momento era stato chiaramente al di sotto delle aspettative della vigilia.

E dobbiamo dire che si era partiti alla grande con la bellissima vittoria contro Brescia al Palalberti. E nel turno successivo una vera e propria impresa è stata la vittoria in quel di Trapani. Quindi ecco il derby di Capo d’Orlando con oltre 700 tifosi giunti nella cittadina orlandina. La partita con la vice capolista guidata da coach Pozzecco è stata bellissima e per 32 minuti la Sigma Barcellona ha avuto in pugno il match. Poi sappiamo tutti com’è finita, sette minuti di buio totale ed un parziale di 28-2 hanno mandato in visibilio i quasi 4000 orlandini. Una di quelle partite che da una parte e dall’altra non si dimenticheranno facilmente. Ma adesso occorre voltare pagina e non piangersi addosso.

Come sostiene Calvani “occorre partire da questa sconfitta e cominciare a far bene sin da domenica 9 febbraio, quando si ritornerà fra le mura amiche ospitando Forlì. Nulla è perduto, la fase importante e decisiva deve ancora arrivare, ricordiamo tutti che arrivare primi o settimi nella regular season ha una importanza relativa (e a Barcellona lo sappiamo bene, dopo la batosta subita da Trento lo scorso anno).

Noi siamo fra quelli che vedono il bicchiere mezzo pieno e la vera Sigma di Calvani ci auguriamo sia quella vista contro Brescia e Trapani e quella che ha dominato per 32 minuti la pur fortissima attuale capolista!

“M’illumino di meno” al Comprensivo “Bastiano Genovese”

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09022014_milluminodimenoL’Istituto Comprensivo “Bastiano Genovese” di Barcellona P.G., diretto da Eleonora Corrado, aderisce il 14 Febbraio a “M’illumino  di meno”, campagna di sensibilizzazione sul Risparmio Energetico e sulla razionalizzazione dei consumi, lanciata da Caterpillar, Rai Radio 2, giunta alla sua decima edizione. Gli alunni della Primaria Destra Longano e Cairoli, e alcune classi della media, parteciperanno alle ore 11,00 ad un incontro che si terrà nell’auditorium della Scuola, con gli Assessori Roberto Iraci e Cosimo Recupero.

L’obiettivo è quello  di sensibilizzare gli alunni ad una maggiore consapevolezza della sostenibilità ambientale e al corretto uso delle risorse energetiche. L’Istituto, per allinearsi alla campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico, effettuerà lo spegnimento simbolico dell’illuminazione di alcuni locali e dell’atrio principale dalle ore 18,00 alle 19,00.

Il 10° anniversario della morte di Attilio Manca

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locandina 10 anniversario attilio mancaMartedì  11 gennaio 2014 ricorre il 10° anniversario della morte di Attilio Manca, giovane urologo barcellonese, trovato senza vita nella sua abitazione di Viterbo, città nella quale esercitava la sua professione. Una vicenda che nel corso di questi lunghi anni è divenuta nota in tutto il Paese come il “Caso Manca”: da una parte la Procura di Viterbo, che ha da sempre sostenuto la tesi del suicidio, o di una overdose fatale; dall’altra la famiglia Manca che ha notato sin dai primissimi giorni che seguirono la scomparsa dell’amato figlio/fratello come vi fossero cose che non quadravano, giungendo poi alla conclusione più logica ovvero che era impossibile che uno stimato medico oltre che un uomo che sin da bambino aveva mostrato doti e caratteristiche di elevato spessore, potesse morire per una overdose o ancor peggio volesse porre fine alla propria vita volontariamente.

Mamma Angelina, papà Gino ed il fratello Gianluca hanno capito che c’era qualcosa di più grosso dietro tutto questo: la criminalità mafiosa aveva “suicidato” Attilio perché lo stesso si era ritrovato nel proprio percorso di vita professionale nientemeno che Bernardo Provenzano. Così è iniziata una lunga battaglia che per anni ha visto “lottare” i familiari, che mai si sono arresi di fronte alla durezza di chi doveva indagare ed evidentemente l’ha fatto in maniera alquanto discutibile,  e di fronte alla freddezza di parte della propria città, che non ha voluto credere alla loro tesi.

Ma le cose stanno cambiando, già nei giorni scorsi abbiamo saputo delle novità emerse riguardo alla presenza del medico in ospedale in coincidenza con l’intervento di Provenzano a Marsiglia (complimenti allo staff della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”). E con immenso dolore qualche giorno addietro la famiglia di Attilio Manca ha dato l’autorizzazione alla diffusione delle fotografie di Attilio nel giorno in cui fu trovato morto. Foto che tutti abbiamo visto e che ci danno testimonianza, ci gridano, come non possa essere quello un uomo morto per una overdose. Immaginiamo il dolore di una mamma, ma possiamo solo immaginarlo, solo lei sa quello che alberga dentro il suo cuore guardando il figlio ridotto ad una sorta di martire, come un Cristo crocefisso, come un San Sebastiano infilzato da tante frecce.

Eppure i Manca hanno voluto espressamente mostrare il loro amato figlio in quelle condizioni. Anche noi su questo giornale on line abbiamo fatto la scelta di pubblicare le foto, e non certo per avere visibilità, per creare una sorta di galleria degli orrori, per soddisfare un becero voyerismo. No! Anche noi ci siamo resi conto che la città, tutti nessuno escluso, avrebbero dovuto vedere come Attilio era stato ridotto, affinché nessuno potesse dire (come ha detto in questi anni…) "che però, che ma, che comunque, Attilio si drogava, ma sì, era mio amico però i Manca hanno perso la testa, li compatisco, ecc ecc." Questi sono gli stessi che ancora oggi affermano che Beppe Alfano sia morto perché vabbè, gli piacevano le donne, giocava, ecc. ecc. Gente che, forse non rendendosene conto, rappresenta il cancro della città.

Oggi dicevamo le cose stanno cambiando, se un Sindaco è sempre in prima linea nella lotta al crimine mafioso e non, se anche la società civile sta aprendo gli occhi. La rete è stata fondamentale in questi anni per portare avanti una battaglia che sembrava già persa e che potrebbe essere vinta. Ci piace raccontarvi anche qualcosa che sottolinea questo cambiamento: abbiamo accolto con gioia ciò che è avvenuto durante la recente processione di San Giovanni Bosco, quando l’effige del Santo è giunta in piazza Santa Maria Assunta, nel suo breve intervento Padre Santino Colosi ha invitato tutti i presenti «a pregare per una mamma, Angelina Manca, che in questi giorni sta vivendo un immenso dolore nel vedere le foto del figlio morto su tutti i giornali e sulla rete». Poi ha dato appuntamento per la Messa dell’11 gennaio ricordando con amarezza che negli scorsi anni pochi barcellonesi sono stati presenti.  

L’evento di martedì 11 Febbraio 2014 "...E SE ATTILIO FOSSE TUO FRATELLO?" è organizzato dall'ANAAM (Associazione Nazionale Amici Attilio Manca). Alle ore 16;30 si celebrerà una funzione religiosa presso il Duomo di Santa Maria Assunta, officiata da Don Marcello Cozzi (Vice Presidente di Libera Nazionale) e da Don Terenzio Pastore (Presidente della Commissione di Garanzia AntiRacket di Messina). Alle ore 17;30 presso l’Auditorium di San Vito verrà presentato il libro di Luciano Mirone: Un "suicidio" di mafia. Saranno, altresì, presenti: Maria Teresa Collica (Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto); Renato Accorinti (Sindaco di Messina); Luciano Mirone (Giornalista - Scrittore, autore del libro Un "suicidio" di mafia); Francesco D'Uva (Parlamentare M5S); Mario Michele Giarrusso (Senatore M5S); Sonia Alfano (Europarlamentare); Luciano Armeli (Scrittore, autore del libro su Attilio Manca " Le vene violate"); Giuseppe Lo Bianco (Giornalista - Scrittore); Avv. Antonio Ingroia e Avv. Fabio Repici (Legali della famiglia Manca); Salvatore Borsellino (fratello di Paolo Borsellino); Valeria Grasso (Testimone di Giustizia);  Antonio Mazzeo (Giornalista - Scrittore); Sonny Foschino (Presidente dell'Associazione Antimafia "Peppino Impastato"); Annalisa Insardà (Attrice, leggerà alcuni brani tratti dal libro di Luciano Mirone); Andrea Riso (Attore - Cantante, leggerà alcuni brani tratti dal libro di Luciano Mirone); Marco Gitto e Noemi Nicosia (Cantanti); Giorgio Speciale (Regista, autore del contributo video su Attilio Manca); Giovanni Palazzotto (Associazione Cittadinanza per la Magistratura); Stefano De Barba (Presidente ANAAM); Sabrina Smedili (Creatrice, unitamente a Gianluca Alibrando, dell'evento "...E SE ATTILIO FOSSE TUO FRATELLO?"); Modererà l'incontro la giornalista Francesca Capizzi.

Messina, flash mob danzante contro la violenza sulle donne

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Un San Valentino particolare quello che si vivrà nel pomeriggio del 14 febbraio 2014 a Messina, nella centralissima Piazza Cairoli, quando a partire dalle ore 15,30 si terrà un flash mob con musica e coreografia Break the chain, per iniziativa del CeDAV (Centro Donne Antiviolenza) di Messina, presieduto dall’Avv. Carmen Currò.

L’Associazione messinese aderisce all’iniziativa denominata “One billion rising for justice”, una mobilitazione a livello internazionale contro la violenza sulle donne che lo scorso anno fece ballare oltre un miliardo di persone nel mondo intero.

All’evento che si svolgerà nella città dello Stretto, oltre al Patrocinio del Comune di Messina e dell'Assessorato alle Pari Opportunità, hanno aderito le seguenti associazioni:

- Dna | Fit & Wellness House

- Word Art

- Salvatore Altadonna (dj Salvo 88)

- Asd La fenice

- Palestra Master Gym

- Gruppo pari opportunità Cambiamo Messina dal Basso

- Osservatorio Minori Lucia Natoli

- Associazione "L 'altra metà"

- Associazione culturale "Kafka"

- Associazione "Verbumlandi-Art"

- ActorGym Messina

- Sportello Antiviolenza Messina

- Ragazzi in Corto

- Associazione culturale "Amalthea"

- Associazione "Smasher"

- Art Promotion Taormina

- Libreria Bonanzinga

La lista è in continuo aggiornamento.

Poesia - La lacrima

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12022014lacrima2

La lacrima

Una lacrima è solo una goccia
ma bagna di più di quando fai la doccia.
E' il giocattolo rotto di un bambino
prezioso come un lingotto d'oro zecchino.
Le lacrime che lasci ogni volta che hai sudato
cancellate da quelle per un sogno realizzato.
Piangi per una persona che non vedrai per molti giorni
dopo che l'abbracci e la saluti aspetti già che torni.
Starai male nella tua stanza per colpa della distanza
una lacrima in alleanza per sostituire l'ambulanza.
Versi lacrime quando ti fai male ma è normale
è eccezionale invece, se lo fai quando fai male
quando ti penti e capisci di essere stato un animale.
Piangi per amore...quando ti si spezza il cuore
o quando sei disperato e te la prendi col redentore.
Piangi quando pensi a un caro che non vedrai mai più
lo fai anche quando incoraggi con un...dai forza..su!
Non piange chi tutti i giorni muore di sete e di fame
ma chi mangia da tutti i forni ma crede che il mondo è infame.
Piangi se sei felice e stai ridendo troppo
o per una cicatrice che dentro al cuore fa da intoppo....
e il migliore sciroppo per la lacrima è il sorriso
dove sparisce un pianto ed incomincia il paradiso.

Mattia Fallucca

Matteo Renzi rottama Letta e si autoproclama Salvatore della Patria

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14022014matteo-renzi

Ecco Matteo, il Salvatore della Patria, che per uscire dalla palude si sacrifica per il bene del Paese, rottamando l’amico Enrico Letta, in una sorta di uccisione (politica, ma anche umana) simile a quella della povera giraffa massacrata qualche giorno addietro in uno zoo. In quel caso c’erano tanti bambini ad assistere all’indecente evento, oggi vi sono tanti italiani a guardare sino a che punto è arrivata la politica italiota.

Un San Valentino 2014 che il Presidente del Consiglio uscente non dimenticherà tanto facilmente, lui prima così amato dal suo caro amico, che tra l’altro aveva affermato a più riprese: “stai tranquillo Enrico, io non voglio assolutamente prendere il tuo posto, sarò capo del governo solo se legittimato da un voto popolare.” Il voto c’è stato, ma poco più di un centinaio di iscritti ad un partito non è certo un voto popolare. E chissenefrega avrà pensato il buon Matteo. Abile calcolatore, ha riflettuto in questi giorni giungendo alla conclusione che lui non avrebbe potuto fare da spettatore per anni ad un governo Letta che era parecchio “soft” per i suoi gusti, per poi logorarsi e giungere al voto spompato. Dando una sorta di assist a Berlusconi e Grillo!

Così, sorprendendo tutti, ha avuto un colpo d’ala e si è detto: “meglio scendere in campo adesso e giocarmela in prima persona, vada come vada”. Non v'è dubbio che sia stata una scelta giusta dal suo punto di vista e riguardo i risultati lo vedremo nel corso dei prossimi mesi. Ma torniamo a queste ore frenetiche, che sono l’anteprima di un governo finalmente “hard” (?): alle 13,00 di oggi il Presidente del Consiglio Enrico Letta è andato a far visita a Re Giorgio per dimettersi. Molto elegante nei modi ha salutato con un cinguettio (che cita Seneca) su un social network: “Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato. Ogni giorno come se fosse l’ultimo.” E’ salito al Colle con la propria auto personale, salutando gentilmente la folla che si era radunata nel piazzale davanti la sede della Presidenza della Repubblica. Altro stile, altra classe rispetto al nostro Renzie/Fonzie.  

E nei prossimi giorni (forse già domenica) colui che è passato da boy scout a concorrente della Ruota della Fortuna, da Sindaco di Firenze a Segretario del Partito Democratico, tenterà di dare questa “scossa “ In realtà Enrico Letta aveva cercato di dare una sterzata vigorosa al proprio esecutivo con il documento “Obiettivo Italia”, ma forse la sua mossa è stata un tantino tardiva e qualche ora dopo il segretario Renzi ha chiuso la Direzione del Pd con un documento nel quale ringrazia l’amico ma gli da il benservito, perché adesso c’è lui, che scende in campo e che salverà la nostra amata Patria! Alcuni passaggi sono stati francamente grossolani sotto il profilo istituzionale: non si va a parlare con il Capo dello Stato del nuovo governo scavalcando il Presidente del Consiglio in carica (e per di più, amico e appartenente allo stesso partito politico). E non si sfiducia un Governo dalla riunione di Direzione del proprio partito.

Ma il Parlamento cos’è oggi? Che ruolo ha? Sono solo dei pupi, delle marionette messe lì ad eseguire ordini superiori. Giustamente Forza Italia e M5S pretendevano che la crisi venisse istituzionalizzata. Il Capo dello Stato ha invece ritenuto che fosse solo una perdita di tempo ed ha iniziato le consultazioni per conferire l’incarico. Tra oggi e domani sentirà tutti i partiti. Ed è significativo il fatto che sia la Lega che il Movimento 5 Stelle non si presenteranno al Quirinale. All’inizio della prossima settimana l’incaricato Matteo Renzi si presenterà in Parlamento ed i pupetti onorevoli e senatori avvieranno il dibattito subito dopo il giuramento del nuovo governo.

Già si fanno i primi nomi di papabili ministri, da Angelino Alfano che potrebbe fare il vicepremier ma perdere gli Interni a scapito di Graziano Delrio, mentre per l’importantissimo dicastero dell’Economia si fa il nome di Lucrezia Reichlin, per il Lavoro Epifani, il Ministero della Giustizia dovrebbero contenderselo Michele Vietti e Giovanni Maria Flick. Fra le donne del Pd si fanno i nomi di Maria Elena Boschi (alle Riforme) e Marianna Madia. Emma Bonino verrebbe riconfermata agli Esteri su indicazione del Presidente Napolitano. Sono tutte indiscrezioni che verranno confermate o smentite fra alcuni giorni, quando appunto il Governo dovrebbe avere il via libera definitivo.

Le cose serie (si fa per dire…) inizieranno dal giorno in cui il governo sarà in carica, allora si comincerà a vedere se avverrà veramente quel cambio di marcia. Se sarà questo novello Salvatore della Patria del Terzo Millennio a salvarci tutti. 

Marcello Crinò ha presentato il suo “Tessere di microstoria”

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16022014tesseredimicrostoria

Domenica 16 febbraio 2014 presso la Sala Conferenze dell’ex Monte di Pietà a Barcellona P.G. si è tenuta la presentazione del libro “Tessere di microstoria” dell’Arch. Marcello Crinò. L’evento è stato organizzato dalle Edizioni Smasher e dall’Associazione Culturale “Genius Loci”. In premessa ci preme sottolineare due cose: la presenza in sala di un pubblico numerosissimo ed attento, testimonianza del fatto che quando si lavora bene per la propria comunità i risultati vengono, anche in termini di gradimento;  e poi  l’accoglienza particolare nei riguardi del pubblico presente  da parte dell’autore stesso:  ha donato personalmente a tutti gli intervenuti una copia autografata di una propria xerigrafia.

La serata ha avuto inizio con le note del giovanissimo ma già affermato ed apprezzato musicista Federico Lanzellotti, che ha deliziato i presenti eseguendo al pianoforte un brano di Johann Sebastian Bach. Brillante moderatrice dell’incontro Giulia Carmen Fasolo, Direttore Editoriale delle Edizioni Smasher, Casa Editrice di Barcellona P.G. che ha curato la veste editoriale del libro, la quale ha innanzi tutto ringraziato l’Amministrazione comunale per aver concesso i locali ed ha dato la parola a Raffaella Campo, Assessore alla Cultura, che nel suo indirizzo di saluto ha affermato:  “l’Arch. Crinò ha sempre contribuito a valorizzare ciò che di buono abbiamo a livello culturale, artistico e architettonico. L’ ultima fatica mette un tassello in più nella sua opera quotidiana fatta di ricerca continua, studio ed  interventi sui social network, e la grande partecipazione di stasera dimostra come tutto ciò venga percepito. “Tessere di microstoria” rappresenta l’interesse per la storia minima, fondamentale per la nostra identità e le nostre radici.” L’Assessore ha chiuso il suo intervento con queste parole: “speriamo di poter collaborare alla realizzazione di una storia partecipata.”

 Quindi  ha preso la parola Bernardo Dell’Aglio, Presidente della Genius Loci:  “si tratta di un collage da storico, da appassionato d’arte, da barcellonese che ama la propria città, e se Marcello fosse stato regista questo sarebbe stato sicuramente un esempio di flashback. Si tratta di un pezzo di storia, un percorso fatto di valori e passione”. Infine ha ricordato di quando nel 1988 Marcello Crinò pubblicò su “Dalla A alla Z” un pezzo sul Villino Liberty auspicando che potesse diventare, un giorno, un museo urbano. “E insieme abbiamo lavorato a questo progetto dal 2007 al 2012 nella nostra Associazione”.

A questo punto la stessa Giulia Carmen Fasolo è intervenuta in prima persona, evidenziando che  "si tratta del quinto libro di Marcello Crinò, questo è una raccolta di lavori e inediti redatti dallo stesso autore dal 1986 al 2010; la linea è unica, c’è la grande voglia di raccontare e lasciare agli altri un patrimonio, anche di strutture oltre che di personaggi e/o appuntamenti. Crinò non si limita a prendere articoli già pubblicati mettendoli insieme, nel suo caso il valore è la conservazione del patrimonio, per questo ho deciso di editarlo. Per chi verrà dopo, questa è memoria oltre che storia. Crinò al territorio lascia la storia costruita nel territorio”.  

Primo relatore vero e proprio il Prof. Franco Lanzellotti, giornalista, già docente al Liceo Classico Luigi Valli, ha esordito affermando di aver conosciuto Marcello Crinò nel 1987 quando lo stesso Lanzellotti  dirigeva il periodico “Dalla A alla Z”: “dall’88 inizia a collaborare per il mio giornale, diventando un punto di forza dello stesso; per Marcello c’è vocazione culturale, nel DNA, in modo pignolo. Questo libro non è nulla rispetto a tutto quello che ha scritto, il lavoro è molto accurato. Compresa l’esauriente bibliografia e le fonti.” Ha proseguito: “il suo modo di scrivere mi affascina,  lui è interessato da qualcosa poi inizia la ricerca, quindi scrive, sottopone e poi completa”. Il Prof. Lanzellotti per far comprendere ai presenti la metodologia di lavoro del Crinò ha parlato  di un dipinto ad olio su tavola della fine del Quattrocento, proveniente dal monastero di Gala, che per tanto si pensò raffigurasse San Basilio, ma Marcello Crinò con il suo lavoro di ricerca e con le conoscenze acquisite in un “work in progress continuo” giunse alla conclusione che si trattasse con molta probabilità di San Nicola da Bari, tra l’altro Patrono della città di Barcellona P.G. prima di San Sebastiano. Ha fatto, infine, un parallelo fra Luigi Aspesi  Marcello Crinò, l’uno a Gallarate l’altro a Barcellona Pozzo di Gotto, entrambi ricercatori,  studiosi, giornalisti,  ma il primo forse avvantaggiato nel rapporto con il mondo della scuola: “va migliorato il discorso scuole e politici, Crinò merita di essere valorizzato da queste due componenti.”

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Il secondo relatore, l’Arch. Luigi Lo Giudice, ha raccontato  di come conobbe Marcello Crinò e ne divenne amico, condividendo la vita all’interno della medesima Associazione, la Genius Loci. Quindi ha descritto l’emozione provata nel gennaio scorso, quando l’autore lo venne a trovare proponendogli di fare da relatore a questa serata di presentazione e lui si senti enormemente gratificato. Lo Giudice ha detto che “il libro è un ulteriore regalo alla nostra città, il titolo è molto attinente, vengono trattati piccoli avvenimenti che sono vere e proprie tessere di microstoria, vicine a noi ma scarsamente documentate". Ha poi chiuso il suo intervento con un ricordo: “nell’86 ero alle elementari e mi colpì un’intervista fatta al Prof. Carmelo Genovese, un medico che girava per le scuole a parlarci dei personal computer, e poi bellissime le interviste a personaggi che oggi non ci sono più, in particolar modo le audio interviste, in cui si carpiscono sfumature”.

Dulcis in fundo ha parlato l’autore, che per prima cosa ha ringraziato la pittrice Carmen Curcuruto autrice di un quadro fatto in occasione della Notte Antiqua, organizzata dalla Genius Loci della quale lo stesso Crinò è stato fondatore. Ha precisato al Prof. Lanzellotti che lui con le scuole interagisce eccome, tramite la Genius Loci stessa. Quindi ha parlato del libro: “ho voluto raccogliere in maniera organica cose edite ed inedite, ho citato fonti, articoli significativi, ma purtroppo la memoria storica in questa città è trascurata!”  E proseguendo: “ho raccolto un trentennio di collaborazione con la stampa locale e le varie ricerche il cui punto più alto  è lo studio/monografia su Eutichio Ajello”. Ha illustrato alcuni degli articoli inseriti nel libro, narrandone la nascita e lo sviluppo fino alla stesura definitiva: da Gaspare Camarda  pittore pozzogottese allo spazio scenico del Teatro Mandanici collegato anche all’inaugurazione del Monte di Pietà, dal Villino Liberty ad Alberto Torre, da Michele Stilo che ebbe la capacità di far riaprire il teatro greco di Tindari a Carmelo Genovese, un antesignano dell’informatica in quanto negli anni ’80 teneva convegni sui personal computer. E poi ancora Emilio Isgrò, ed il significato del suo Seme, oggi d’attualità per il Cantiere in corso. Ha citato infine un articolo interessante sulle due Messe di Placido Mandanici e sul cd  “Messa di Requiem”, e quello sulla figura di Papa Leone II forse originario di Rodì Milici. Ha salutato i presenti affermando: “la ricerca continua, faccio un corso all’Ute, ed ho distribuito un fascicolo su una sintetica “Storia dell’insediamento umano nella Valle del Longano attraverso l’architettura, l’archeologia e l’arte”, e aggiungo che il testo è a disposizione di chiunque me lo richieda, in quanto posso inviarlo gratuitamente tramite email.”

Marcello Crinò a coronamento di questo bellissimo evento ha fatto un appello (lui che tiene tantissimo alla conservazione del patrimonio storico cittadino!) affinchè venga salvato il blog del compianto Prof. Francesco Cilona, ed immediatamente Giulia Carman Fasolo gli ha comunicato che l’Associazione Smasher ha già provveduto a salvare il file, mentre l’Assessore Campo si è detta disposta ad occuparsene perché magari lo stesso blog possa in futuro essere consultato nella biblioteca comunale. La presentazione si è conclusa come si era aperta, ovvero in musica e Federico Lanzellotti ha eseguito il Notturno, una composizione di Marco Infantino.

N.B.: le foto sono gentilmente concesse dalla Prof.ssa Rosita Dell'Aglio


Arisa vince il Festival di Sanremo 2014

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22022014arisa

Si è chiusa anche questa 64esima edizione del Festival di Sanremo e la sorpresa è stata la “non vittoria” di Francesco Renga, ampiamente annunciata sin dalla prima serata: in effetti la canzone scritta da Elisa avrebbe meritato quanto meno un posto fra le prime tre, che invece sono uno scatenato Gualazzi, jazzista che si è messo in gioco con un pezzo elettronico e Renzo Rubino, vincitore fra i Giovani lo scorso anno, che ha stupito con un brano originale, interpretato molto bene.

Di Arisa abbiamo già detto, vince con un testo del suo ex Giuseppe Anastasi (già autore di “Sincerità” con la quale la cantante lucana si fece conoscere, trionfando al suo primo Sanremo), una canzone intimista  che racconta di come, a volte, l’amore possa viversi quasi in silenzio e “controvento”. Arisa ha stravinto anche in quanto a look: pettinatura molto frizzante, abitini fra il sexy ed il raffinato, movenze da femme fatale.

Tra i giovani ha vinto Rocco Hunt, con un rap napoletano gradevole,  citiamo anche Vadim, Diodoro e The Niro, dei quali sentiremo parlare. Qualche parola sul Festival: in alcuni frangenti ha annoiato, non vi sono stati picchi in termini di qualità e solamente qualche ospite internazionale ha dato una certa scossa (Cat Stevens ad esempio). Ma nella globalità è stato un Sanremo che ha raggiunto ampiamente la sufficienza.

Qui di seguito la cronaca in pillole della serata finale ed i voti:

Giuliano Palma alias Nino Zillo...  gradevole ma leggerino VOTO 5,5

Noemi senza infamia e senza lode...brano che sarà ascoltatissimo nelle radio VOTO 6

Ron impalpabile canzoncina VOTO 5

Arisa elegante pezzo intimista, da podio VOTO 7

Francesco Sarcina classica ballata stile Le Vibrazioni sarà amatissimo dai giovani VOTO 6,5

Crozza (monologo La grande bellezza e l'enorme disastro) VOTO 9

Perturbazione canzone con un originale impasto musicale elettropop VOTO 6,5

Giusy Ferreri un lento triste e malinconico sul particolare tappeto vocale VOTO 6,5

Francesco Renga la voce più bella del Festival canta il carpe diem fra due amanti. Favoritissimo per la vittoria finale VOTO 7

Ligabue (Certe notti - Sopra il giorno di dolore che uno ha - Il sale della terra - Per sempre) Primi due pezzi orchestra e voce, quindi gli altri due appartenenti al nuovo cd Mondovisione con la band VOTO 9

Renzo Rubino il più originale brano di questo Sanremo 2014 VOTO 8

Antonella Ruggiero canzone piatta ma nobilitata da una interpretazione sublime VOTO 7

Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots coraggioso pezzo con virtuosismo vocale su una trascinante musica elettronica VOTO 6,5

Cristiano De Andrè interpretazione emotivamente buona di una canzone troppo artificiosa VOTO 6,5

Frankie Hi Nrg Mc la canzone più allegra e ballabile del Festival VOTO 6

Claudia Cardinale cosa è venuta a fare? SENZA VOTO

Stromae grande interprete con una bella voce VOTO 7

Riccardo Sinigallia pezzo minimalista sullo stile del suo ex gruppo, i Tiromancino VOTO 6,5

Alla bellissima "Invisibili" (eliminata la prima sera) di Cristiano De Andrè il Premio della Critica "Mia Martini"! I Perturbazione vincono il Premio Sala Stampa "Lucio Dalla".

I giovani : Bianca 6; Vadim 8; Filippo Graziani 5,5; Veronica De Simone 6,5; The Niro 7,5; Zibba 7; Diodato 7,5; Rocco Hunt 7

Mauro Pagani e l'Orchestra VOTO 9; Fabio Fazio e Luciana Littizzetto VOTO 6.

Invisibili di Cristiano De Andrè vince il Premio Miglior Testo "Sergio Bardotti"

ARISA VINCE IL FESTIVAL DI SANREMO 2014!

Il Carnevale di Novara di Sicilia, originalità e tradizione

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L’antico borgo di Novara di Sicilia, in provincia di Messina, si appresta a vivere uno dei momenti più importanti della propria millenaria tradizione: il Carnevale! Un periodo che un pò dappertutto si festeggia, ma che in questi luoghi incantati fra i Monti Peloritani ed i Nebrodi viene vissuto in modo “speciale” per la originalità degli eventi che si svolgono puntualmente ogni anno a partire dal giovedì grasso, e addirittura qualcosa che prende avvio nell’ultima domenica di gennaio per chiudersi trionfalmente il martedì di carnevale.

E partiamo proprio da quest’ultima manifestazione che vede protagonista indiscusso un formaggio, il formaggio doc per eccellenza di Novara di Sicilia: il Maiorchino! Qui non ci soffermeremo sulla bontà del prodotto e sulle qualità organolettiche, ma su un gioco che viene fatto con questo formaggio, ovvero il Torneo Provinciale del Maiorchino: è un gioco di abilità ma soprattutto di fortuna e consiste nel lanciare la “maiorchìna”  facendo leva sul piede di appoggio fermo (pedi fermu) sul punto segnato, senza alcuna rincorsa, lungo il percorso che va dall’inizio della via Duomo al traguardo fissato alla fine di un muretto del piano don Michele. In caso di una eventuale appendice si prosegue come da tradizione, per la stradina che porta ai mulini di Corte Sottana. Indicati dai capitani i due primi giocatori, fatta la conta (u toccu) per stabilire chi deve iniziare il giuoco, i due primi giocatori, rispettivamente intervallati, mugliàda a maiurchèa ‘ntà lazzàda fatta con lo spago da calzolaio, piegato e attorto in otto capi, della lunghezza di non meno di metri 3 – 3,50, ed impeciato, per meglio aderire alla circonferenza, lanciano a maiurchèa lungo il percorso citato (da cantuèa da Chiazza a sarva du chièu don Michèri), e di seguito, i secondi giocatori delle rispettive squadre, alternandosi, dal punto dove è andata a fermarsi. La squadra, composta da due o tre tiratori, che con il suo ultimo giocatore raggiunge, oltrepassa e va più lontano da sarva dell’altro, a parità di colpi (lanci), risulta la vincitrice ed ha diritto al possesso della posta in palio: “a maiurchèa”.

Il Torneo è giunto quest’anno alla XXIV edizione, organizzato dal Circolo Sportivo “Olimpia” ha preso il via dallo scorso 26 gennaio 2014 con le gare eliminatorie, che si sono svolte tutti i sabati e le domeniche pomeriggio, a partire dalle ore 15,00. Sono stati costituiti ben 6 gironi e le squadre sono composte da 3 elementi ciascuna. I partecipanti sono novaresi ma anche forestieri ed i nomi delle squadre lo evidenziano, fra gli altri citiamo così casualmente “ A chiazza”, “San Bastieu”, “Sidiri”, “Batia”, “Sammasì” che indicano i vari quartieri e la principale frazione San Basilio, ma poi troviamo anche “Barcellona”, “Trappitello”, “San Biagio”.

E sabato 1 marzo si entrerà nel vivo del torneo con la disputa delle semifinali, mentre la domenica di carnevale (2 marzo 2014) ecco la finalissima maschile alle ore 15,00, preceduta alle ore 12,00 dalla Sagra del Maiorchino, consistente nella degustazione del tipico formaggio e della ricotta prodotti sul luogo con il procedimento tradizionale, il tutto nelle centralissima Piazza Michele Bertolami. Non mancherà il vino locale ed altri prodotti tipici. Alla fine la tradizionale “maccheronata” al sugo di salsiccia, imbiancata da una cascata di maiorchino grattugiato. Ma non è finita qui. Lunedì 3 marzo si disputerà la gara femminile, sempre alle ore 15,00 ed al tempo stesso turisti e visitatori potranno effettuare lanci di prova. Si chiude martedì 4 marzo con la finalissima del torneo femminile, alle ore 17,00, mentre a seguire nella Piazza Bertolami si svolgerà la “maccheronata”.

E così in questi pomeriggi lungo il percorso “da cantuea da chiazza o chieu i Micheri” si rivivranno momenti di grande allegria, di enorme pathos perché “a maiurchea” potrebbe finire in qualche “catafuccu” rovinando i piani dei contendenti. Per le vie di quello che è uno fra i borgni più belli d’Italia risuoneranno termini in  gallo-italico, a volte sussurrati, a volte urlati (come ad esempio “i ghemmi” o “livadivi i loccu”) che il tiratore pronuncerà per mettere sul chi va là lo spettatore che potrebbe subire danni alle gambe se il formaggio rotolante gli finisse sopra. E sarà tripudio quando si giungerà “a sarva”, il traguardo finale che sancirà la vittoria finale. Se non avete mai visto questa gara il consiglio è di venire a Novara perché rimarrete affascinati dal clima che si respira, dall’allegria dei bambini che corrono dietro il maiorchino, dagli sfottò fra i partecipanti. Un gioco bello perché “vero”, il vincitore non avrà danari ma la gloria di ricevere apprezzamenti da un intero paese, in attesa che gli sconfitti abbiano la rivincita l’anno seguente.

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Ma andiamo all’altra parte del Carnevale novarese, anche questa di grandissimo spessore e che affonda le radici nella storia di Novara: il Veglione al Teatro Comunale “Riccardo Casalaina”, gioiellino risalente alla metà del Settecento, che nelle sere di carnevale si riempie di gioia e musiche per fare scatenare tutti i presenti in danze facendo così trascorrere qualche ora di spensieratezza, in una società sempre più “grigia”. In questo 2014 gestirà l’attesissimo evento l’Associazione teatrale “Don Enrico Ferrara”, novaresi di buona volontà che si dilettano, con eccellenti risultati, nell’attività teatrale. E in questa occasione hanno fatto le cose in grande: sarà presente a Novara il fior fiore dei dj che vanno per la maggiore da queste parti, da Pippo Basile a DJ Daniel, da PH Scatto Molla a Mr Pepys e a Joe Scarpaci & Axell-T.  In tutte le serate suonerà la resident band “Sound Latino”.

Si partirà giovedì 27 febbraio, quindi sabato 1 marzo e domenica 2 marzo 2014. Lunedì 3 marzo alle 15,00 vi sarà una sfilata di gruppi mascherati e di bambini, dal bivio di San Basilio, oltre ad un pomeriggio danzante per i bimbi, sempre nello stupendo scenario del “Casalaina”. Martedì 4 marzo 2014 la serata finale. Non mancherà di certo l’antica “Controdanza”, anche questa una tradizione irrinunciabile nel carnevale novarese. Anche in questo caso l’invito è quello di venire a Novara di Sicilia a godere di un evento unico, perché ci si potrà divertire danzando, si ammirerà la bellezza del borgo. Caratteristica molto originale la presenza nei palchi di delizie culinarie di ogni tipo, prodotti del territorio che vengono gustati fra una danza e l’altra, molto di più che la classica “schiticchiata”.

Ed allora vi aspettiamo numerosi, per vivere giornate “diverse” dalla solita routine quotidiana, un pomeriggio a godersi “ a maiurchea” e poi in serata a danzare in un luogo che è storia.  Buon carnevale 2014 a tutti. A Novara di Sicilia naturalmente!

Leo Gullotta legge gli scritti di Carmelo Musumeci contro l’ergastolo ‘a vita’

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“Quando uno scrive non è mai sicuro di niente. E non è vero che uno scrive per se stesso, si scrive sempre per gli altri. Si scrive per sentirsi vivi. Io scrivo anche per dimostrare a me stesso che, nonostante sono chiuso in cella, coperto di cemento e sbarre di ferro e cancelli blindati, non solo respiro, ma sono anche vivo.”

Sono le toccanti riflessioni contenute nel libro “L’urlo di un uomo ombra” – Vita da ergastolano ostativo, di Carmelo Musumeci per le Edizioni Smasher, testo che raggruppa stralci di un diario personale, racconti, poesie, lettere, ma soprattutto sensazioni ed emozioni. Ma chi è Carmelo Musumeci?  Nativo di Aci Sant’Antonio in provincia di Catania, compirà nel prossimo luglio 59 anni, e si trova attualmente recluso nel carcere di Padova. Entrato in prigione con la licenza elementare da autodidatta porta a compimento gli studi superiori ed arriva addirittura alla Laurea in Giurisprudenza nel 2005, discutendo una tesi in Sociologia del Diritto dal titolo “Vivere l’ergastolo”. E nel 2011 ottiene la Laurea Specialistica in Diritto Penitenziario e la sua tesi è “ La ‘pena di morte viva’: ergastolo ostativo e profili di costituzionalità”. Inoltre dal 2007, dopo l’incontro con Don Oreste Benzi, fa parte del progetto “oltre le sbarre”, programma della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Una necessaria e doverosa premessa per fare conoscere ai nostri lettori di chi stiamo parlando e di colui che sarà protagonista indiretto (con i suoi testi) dell’evento “L’urlo di un uomo ombra” a cura di Caterina Venturini, che si svolgerà domenica 2 marzo 2014 alle ore 18,30 presso la sede dell’Associazione Culturale Horti Lamiani in Via Giolitti 163 (a soli 200 m dalla Stazione Termini) a Roma.

Il noto attore teatrale oltre che personaggio televisivo conosciutissimo al grande pubblico Leo Gullotta, dotato di grande sensibilità riguardo ad una tematica così delicata, leggerà passi delle opere di Carmelo Musumeci, e siamo certi che non saranno mere letture ma vere interpretazioni che faranno riflettere, commuovere. Aggiungiamo che il Musumeci ha scritto parecchi libri, dai quali verranno estrapolate le letture della serata romana. Quello più recente, che da il titolo all’evento è un fiore all’occhiello per le Edizioni Smasher ed il merito va di certo alla grande attenzione che Giulia Carmen Fasolo,  Direttore Editoriale della Casa Editrice di Barcellona P.G., ha prestato da sempre a temi forti e importanti sotto il profilo etico-sociale.

Ricordiamo infine che l’evento sarà ad ingresso gratuito e che relazioneranno anche Angiolo Marroni, Garante Diritti detenuti del Lazio e Nadia Bizzotto della Comunità Papa Giovanni XXIII.

E vi lasciamo con le parole che scrive Lucia Crisafulli, Assistente sociale e Progettista dell’Associazione Smasher, nella prefazione al libro “L’urlo di un uomo ombra”: “Carmelo dà un grande esempio di umanità, rielaborata in questi anni di esperienza detentiva. Ma la sua pena non finirà mai. Verrebbe da chiedersi allora: qual è il senso, se c’è, della vita di un ergastolano ostativo? Da queste pagine si sollevano messaggi d’amore. Carmelo ha scelto di voler cambiare. Ma non potrà mai più dimostrarlo ad una società che respinge possibilità altre e sceglie di essere miope."

Novara di Sicilia: Novarlux vince il XXIV Torneo Provinciale del Maiorchino

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Grandissimo successo di pubblico per la finalissima maschile  del Torneo Provinciale del Maiorchino, giunto quest’anno alla XXIV edizione, che si è giocata domenica 2 marzo 2014 lungo l’antico e tradizionale percorso che da Piazza Bertolami porta al “Chieu i Micheri”,  nel cuore del borgo di Novara di Sicilia!

Una finale a tre, con la squadra denominata Novarlux che ha avuto la meglio sulle altre due finaliste, Sidiri e San Biagio. I vincitori sono quindi i novaresi purosangue, Giuseppe Da Campo Ferrara, Santino da Campo e Alessandro Sofia.

Il nome della squadra è quello dell’impresa di luminarie guidata da Giuseppe Da Campo Ferrara, giovane imprenditore che ha portato alla ribalta non solo provinciale ma anche regionale e nazionale la propria attività. E oltre ai successi lavorativi ecco giungere anche quelli sportivi, proprio nel gioco più amato dai novaresi.

Nel complimentarci con gli amici Peppe, Santino e  Alessandro ricordiamo ai lettori che nella giornata di martedì 4 marzo 2014 si svolgerà la finale femminile, seguita dalla classica maccheronata!

Novara di Sicilia: Roberta Sofia vince il Premio Maschera più Bella del Teatro “Riccardo Casalaina"

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Anche quest’anno lo stupendo scenario del Teatro Comunale “Riccardo Casalaina”, gioiello del Settecento, ha visto svolgersi le tradizionali serate del Veglione 2014, (si chiude oggi, Martedì grasso) appuntamento irrinunciabile per novaresi e forestieri, che hanno riempito platea e palchi di colori, suoni, profumi e tanta allegria. Musica con vari dj, Controdanza, e anche una gara per decidere quale fosse la Maschera più bella.

Intanto occorre fare i complimenti a tutti, nessuno escluso, perchè in Teatro la fantasia dei partecipanti alle varie serate si è sbizzarrita, e molte sono state le maschere su temi Disney, non sono mancati le sensuali messicane, le spagnole sciantose, addirittura le indiane che scagliavano frecce da fare invidia a Cupido e poi i cavalieri, ed i tantissimi bimbi con costumi molto divertenti. Insomma un bel vedere.

Fra  i presenti è stata eletta la migliore Maschera 2014: Roberta Sofia nelle vesti di  Regina del Ghiaccio! Ha battuto tutti e con merito per originalità e classe. Non solamente per l’abito notevole ma anche per un trucco strepitoso, con minuziosa attenzione  ai particolari.

Abbiamo incontrato Roberta Sofia che ci ha dichiarato: “sono davvero molto felice della vittoria; per me, da sempre, Carnevale è stato un evento, colleziono calendari ed agende tempestate di conti alla rovescia sino a questo periodo! L'ho sempre amato e continuerò a viverlo con la stessa intensità. Carnevale e Teatro sono un binomio perfetto per quanto mi riguarda. Inoltre l'atmosfera del Teatro è magica, rivivo sempre le stesse emozioni: i balli fatti con la persona amata, gli incontri, la magia.  Immaginando Carnevale a Teatro, mi sono lasciata ispirare ed ho deciso di diventare la Regina del Ghiaccio. Cosi è nato il costume, io adoro l'inverno, le sfumature di bianco - azzurro del ghiaccio, l'acqua cristallizzata ed i fiocchi di neve. Essere Ghiaccio, immaginare di stare in un ambiente fiabesco con una corona di stalattiti mi aveva affascinato e così ho creato il mio costume.”  

Non possiamo che fare i complimenti a Roberta che con la sua “passione coniugata ad una innata novaresità” ha stupito tutti. E occorre aggiungere che Roberta Sofia non è nuova a questi exploit: la ricordiamo tutti lo scorso agosto, quando in occasione della bellissima serata dell’accensione piromusicale delle luminarie by Novareventi, si esibì in Piazza Stancanelli/Basile riscuotendo  enorme  successo.

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Il Carnevale novarese si chiuderà in bellezza oggi martedì 4 marzo con il Gran Veglione al “Casalaina” a partire dalla ore 22,00 e fino all’alba del giorno successivo. L’invito rivolto ai nostri lettori è quello di partecipare ad un evento unico e ricco di fascino e allegria.

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