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Clik here to view.Scrive lo studioso Marcello Crinò nel suo “Tessere di microstoria”, uscito proprio in questi giorni (riprendendo un suo vecchio articolo pubblicato su “La Città” nel lontano aprile del 1998, anno in cui il Seme fu regalato alla città da Isgrò): “La realizzazione del Seme d’Arancia, Euròpera, Impiantazione in tufo, resina, agrumi, scorie vulcaniche, è tutto documentato nelle novanta pagine del pregevole catalogo Electa (testi in italiano e inglese), curato da Nino Sottile Zumbo, coordinato nelle immagini dall’architetto Bruno Isgrò, e corredato dalle splendide foto di Nino Calamuneri, Salvatore Licitra, Nino Rotella, Ferdinando Scianna e Paolo Vandrasch.”
Emilio Isgrò, l’artista barcellonese autore del Seme d’Arancia e Ferdinando Scianna, fotografo di prestigio internazionale, nativo di Bagheria, sono i protagonisti indiscussi di un evento che la città del Longano vivrà il prossimo sabato 11 gennaio 2014: parliamo dell’inaugurazione del Cantiere di restauro del Seme d’Arancia, della mostra del celebre fotografo e della lectio magistralis che i due, vere e proprie eccellenze nel panorama culturale contemporaneo, terranno presso l’Auditorium dell’ex Stazione.
Tutto questo per dare il via al Cantiere del Seme d’Arancia, ovvero il restauro dell’opera che Emilio Isgrò donò alla città nel 1998 ed oggi gravemente danneggiata dal tempo e da atti di vandalismo. Le operazioni di restauro potranno essere seguite dai cittadini con visite guidate e laboratori sperimentali. L’iniziativa è dell’Amministrazione guidata da Maria Teresa Collica in collaborazione con la Fondazione di Comunità di Messina. Per completezza d’informazione e onestà intellettuale va detto che tutto ciò avverrà in un’area che è stata riqualificata sotto la precedente Amministrazione.
Tornando al Cantiere del Seme d’Arancia non v’è dubbio che si tratti di qualcosa di innovativo per la città, un percorso curato da Marco Bazzini, esperto nel panorama museale contemporaneo. Il percorso del Cantiere proseguirà sino al 21 marzo 2014 con il coinvolgimento di scuole, associazioni e cittadinanza. La mostra di Ferdinando Scianna “ Emilio e altri siciliani” che si terrà nelle sale espositive al primo piano della riqualificata palazzina dell’ex Stazione ferroviaria è la prima esposizione del progetto “Passaggi di testimone”. Una trentina di ritratti selezionati per l’importanza del rapporto di amicizia e stima avuto da Scianna con conterranei illustri quali Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Sebastiano Addamo, e naturalmente Emilio Isgrò.
Ferdinando Scianna è uno dei grandi protagonisti della fotografia contemporanea. Siciliano, nato a Bagheria nel 1943, è stato definito un "fotografo nato" dal suo grande amico Leonardo Sciascia, mentre lui si definisce “fotografo-fotografo” ripetendo due volte il termine per affermare con la maggior forza tutto l’amore verso questo linguaggio attraverso cui ha visto e raccontato il mondo. In cinquant'anni di carriera Ferdinando Scianna ha scattato immagini in ogni angolo della terra e con grande coerenza ha affrontato tutti i generi fotografici, dal reportage alla foto di moda, perché per lui la fotografia è soprattutto incontro e racconto. Ma non ha risparmiato nemmeno sulle parole essendo stato per molti anni giornalista.
E chiudiamo con Emilio Isgrò: nato a Barcellona Pozzo di Gotto nell’ottobre del 1937 è artista, pittore, poeta, drammaturgo e scrittore. È uno dei nomi più noti e prestigiosi a livello internazionale dell’arte italiana a cavallo tra secondo Novecento e Duemila. Innovatore e teorico della "Cancellatura", apre le porte di un nuovo linguaggio che ha cominciato a sperimentare nei primi anni Sessanta e che ancora oggi mantiene la stessa vivacità e audacia creativa delle origini. Dal 1956 vive e lavora a Milano, salvo una lunga parentesi a Venezia (1960-1967) come responsabile delle pagine culturali del Gazzettino. Recentemente è stato premiato da RadioTre Rai (la nota emittente radiofonica la cui programmazione ha al centro cultura e musica di alta qualità) come Personaggio dell’Anno 2013 per i suoi meriti artistici e culturali. Possiamo quindi concludere invitando la cittadinanza a partecipare attivamente ad un evento certamente di grande spessore e che conferirà a Barcellona Pozzo di Gotto prestigio nel panorama culturale contemporaneo.