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Il 10° anniversario della morte di Attilio Manca

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locandina 10 anniversario attilio mancaMartedì  11 gennaio 2014 ricorre il 10° anniversario della morte di Attilio Manca, giovane urologo barcellonese, trovato senza vita nella sua abitazione di Viterbo, città nella quale esercitava la sua professione. Una vicenda che nel corso di questi lunghi anni è divenuta nota in tutto il Paese come il “Caso Manca”: da una parte la Procura di Viterbo, che ha da sempre sostenuto la tesi del suicidio, o di una overdose fatale; dall’altra la famiglia Manca che ha notato sin dai primissimi giorni che seguirono la scomparsa dell’amato figlio/fratello come vi fossero cose che non quadravano, giungendo poi alla conclusione più logica ovvero che era impossibile che uno stimato medico oltre che un uomo che sin da bambino aveva mostrato doti e caratteristiche di elevato spessore, potesse morire per una overdose o ancor peggio volesse porre fine alla propria vita volontariamente.

Mamma Angelina, papà Gino ed il fratello Gianluca hanno capito che c’era qualcosa di più grosso dietro tutto questo: la criminalità mafiosa aveva “suicidato” Attilio perché lo stesso si era ritrovato nel proprio percorso di vita professionale nientemeno che Bernardo Provenzano. Così è iniziata una lunga battaglia che per anni ha visto “lottare” i familiari, che mai si sono arresi di fronte alla durezza di chi doveva indagare ed evidentemente l’ha fatto in maniera alquanto discutibile,  e di fronte alla freddezza di parte della propria città, che non ha voluto credere alla loro tesi.

Ma le cose stanno cambiando, già nei giorni scorsi abbiamo saputo delle novità emerse riguardo alla presenza del medico in ospedale in coincidenza con l’intervento di Provenzano a Marsiglia (complimenti allo staff della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”). E con immenso dolore qualche giorno addietro la famiglia di Attilio Manca ha dato l’autorizzazione alla diffusione delle fotografie di Attilio nel giorno in cui fu trovato morto. Foto che tutti abbiamo visto e che ci danno testimonianza, ci gridano, come non possa essere quello un uomo morto per una overdose. Immaginiamo il dolore di una mamma, ma possiamo solo immaginarlo, solo lei sa quello che alberga dentro il suo cuore guardando il figlio ridotto ad una sorta di martire, come un Cristo crocefisso, come un San Sebastiano infilzato da tante frecce.

Eppure i Manca hanno voluto espressamente mostrare il loro amato figlio in quelle condizioni. Anche noi su questo giornale on line abbiamo fatto la scelta di pubblicare le foto, e non certo per avere visibilità, per creare una sorta di galleria degli orrori, per soddisfare un becero voyerismo. No! Anche noi ci siamo resi conto che la città, tutti nessuno escluso, avrebbero dovuto vedere come Attilio era stato ridotto, affinché nessuno potesse dire (come ha detto in questi anni…) "che però, che ma, che comunque, Attilio si drogava, ma sì, era mio amico però i Manca hanno perso la testa, li compatisco, ecc ecc." Questi sono gli stessi che ancora oggi affermano che Beppe Alfano sia morto perché vabbè, gli piacevano le donne, giocava, ecc. ecc. Gente che, forse non rendendosene conto, rappresenta il cancro della città.

Oggi dicevamo le cose stanno cambiando, se un Sindaco è sempre in prima linea nella lotta al crimine mafioso e non, se anche la società civile sta aprendo gli occhi. La rete è stata fondamentale in questi anni per portare avanti una battaglia che sembrava già persa e che potrebbe essere vinta. Ci piace raccontarvi anche qualcosa che sottolinea questo cambiamento: abbiamo accolto con gioia ciò che è avvenuto durante la recente processione di San Giovanni Bosco, quando l’effige del Santo è giunta in piazza Santa Maria Assunta, nel suo breve intervento Padre Santino Colosi ha invitato tutti i presenti «a pregare per una mamma, Angelina Manca, che in questi giorni sta vivendo un immenso dolore nel vedere le foto del figlio morto su tutti i giornali e sulla rete». Poi ha dato appuntamento per la Messa dell’11 gennaio ricordando con amarezza che negli scorsi anni pochi barcellonesi sono stati presenti.  

L’evento di martedì 11 Febbraio 2014 "...E SE ATTILIO FOSSE TUO FRATELLO?" è organizzato dall'ANAAM (Associazione Nazionale Amici Attilio Manca). Alle ore 16;30 si celebrerà una funzione religiosa presso il Duomo di Santa Maria Assunta, officiata da Don Marcello Cozzi (Vice Presidente di Libera Nazionale) e da Don Terenzio Pastore (Presidente della Commissione di Garanzia AntiRacket di Messina). Alle ore 17;30 presso l’Auditorium di San Vito verrà presentato il libro di Luciano Mirone: Un "suicidio" di mafia. Saranno, altresì, presenti: Maria Teresa Collica (Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto); Renato Accorinti (Sindaco di Messina); Luciano Mirone (Giornalista - Scrittore, autore del libro Un "suicidio" di mafia); Francesco D'Uva (Parlamentare M5S); Mario Michele Giarrusso (Senatore M5S); Sonia Alfano (Europarlamentare); Luciano Armeli (Scrittore, autore del libro su Attilio Manca " Le vene violate"); Giuseppe Lo Bianco (Giornalista - Scrittore); Avv. Antonio Ingroia e Avv. Fabio Repici (Legali della famiglia Manca); Salvatore Borsellino (fratello di Paolo Borsellino); Valeria Grasso (Testimone di Giustizia);  Antonio Mazzeo (Giornalista - Scrittore); Sonny Foschino (Presidente dell'Associazione Antimafia "Peppino Impastato"); Annalisa Insardà (Attrice, leggerà alcuni brani tratti dal libro di Luciano Mirone); Andrea Riso (Attore - Cantante, leggerà alcuni brani tratti dal libro di Luciano Mirone); Marco Gitto e Noemi Nicosia (Cantanti); Giorgio Speciale (Regista, autore del contributo video su Attilio Manca); Giovanni Palazzotto (Associazione Cittadinanza per la Magistratura); Stefano De Barba (Presidente ANAAM); Sabrina Smedili (Creatrice, unitamente a Gianluca Alibrando, dell'evento "...E SE ATTILIO FOSSE TUO FRATELLO?"); Modererà l'incontro la giornalista Francesca Capizzi.


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