Le sue braccia sono tentacoli di meduse,
i suoi occhi sono teatro di mille scuse,
pensi a una frase bollente che non tiri indietro
evapora dalla mente e piange su di un vetro.
Come una palla magica rimbalza nel mio stomaco
la situazione è tragica se al cuore gratta l’intonaco.
Il pensiero è ormai costante, l’anima si fa pesante
piomba in basso in un mare di lacrime come il piombo,
e se provi a guardarla rabbrividisci per lo strapiombo.
Non sei mai tranquillo nel letto al calar della notte,
entri in tunnel ma non si finisce come le grotte,
piangi talmente tanto che riempiresti mille secchi,
trovi conforto nelle lacrime ma ti arrampichi sugli specchi.
Poi cresci, sorridi, ti arrampichi ovunque, come un geco
sorridi, vedi la luce e per miracolo non sei più cieco
Mattia Fallucca
