Lunedì 14 aprile 2014 è stato presentato a Barcellona P.G. il restauro dell’Ecce Homo che si trova nel Convento di S. Antonio da Padova. Nel Salone attiguo al meraviglioso chiostro del Convento stesso hanno relazionato al numerosissimo pubblico accorso Fra’ Domenico Di Liberto, Andrea Italiano ed Alessandra Genovese, moderati brillantemente da Fra’ Alfio Lanfranco.
Come dicevamo, il primo intervento è stato quello di Fra’ Domenico il quale ha parlato della figura dell’Ecce Homo con riferimento ai testi biblici. Ha suscitato grandi emozioni la lettura di passi dai Vangeli, idealmente collegati all’operazione di restauro da parte della giovane restauratrice che ha così donato alla comunità francescana ma al tempo stesso all’intera città un bene di inestimabile pregio che da troppo tempo era stato trascurato.
A seguire la relazione di Andrea Italiano, Presidente della Pro Loco “Alessandro Manganaro” e storico dell’arte che proprio in questa veste si è occupato dell’iconologia e dell’iconografia dell’Ecce Homo, facendo visionare parecchi dipinti di pittori di varie epoche raggruppandoli in tre categorie: quelli che ci raccontano la storia (nei cui quadri compaiono altri personaggi e molte scene oltre la figura del Cristo flagellato); quindi una categoria intermedia (insieme all’Ecce Homo un altro personaggio); infine quelli che rappresentano il dolore dell’uomo (in questo caso il dipinto raffigura il solo Ecce Homo).
Italiano ha chiuso facendo poi riferimento a quello che nel messinese è l’Ecce Homo per eccellenza ovvero quello di Frate Umile da Petralia che è custodito nel Santuario di Calvaruso.
Dulcis in fundo ha preso la parola colei che merita la copertina di questa serata, la restauratrice Alessandra Genovese, che ha narrato con dovizia di particolari le varie fasi del restauro, mostrando immagini sul prima e sulle condizioni attuali dell’opera in cartapesta, con base in legno, opera del XVIII sec, e di autore ancor oggi ignoto. Tra i tanti dati tecnici snocciolati con grande professionalità e scrupolosità (tra l'altro ogetto di tesi di laurea, relatore il Prof.Giuseppe Traina) ha colpito parecchi il fatto che l’Ecce Homo sia stato sottoposto anche ad una radiografia e ad una tac, utili per carpirne cose più nascoste.
Alessandra Genovese ha lavorato al restauro per ben sei mesi, quattro dei quali dedicati alle operazioni di pulitura che sono state il momento più delicato di tutta l’operazione, perché come lei stessa ha affermato “da quel punto non si poteva più tornare indietro”.
L’Ecce Homo posizionato su un piedistallo è stato ammirato da tutti i presenti in sala (per l'Amministrazione comunale presente il Vicesindaco Peppino Saia) ed alla fine scroscianti sono stati gli applausi per la giovane restauratrice, mentre i frati del Convento auspicano che anche altre opere, in un prossimo futuro, possano essere restaurate. Intanto adesso l’Ecce Homo di Sant’Antonio di Padova a Barcellona Pozzo di Gotto “rivive” ed è certamente una notizia importantissima proprio nei giorni della Settimana Santa. Un doveroso ringraziamento dalla nostra Redazione a Nina Molica Franco, addetto stampa dell’evento.