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L’arte di Nino Gentile, pittore libertario e grande uomo

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“Diffido quasi sempre da quei critici d’arte professionisti che sono troppo impregnati in infrastrutture intellettualistiche. Il critico più severo è il Pubblico visitatore quando trova emozione e piacevolezza nell’opera”.

Questo afferma Nino Gentile, barcellonese, che non ama essere definito né pittore né artista, ma i cui lavori, i suoi dipinti, sono di una bellezza che lascia a bocca aperta. Ma Gentile ha l’umiltà dei grandi, come del resto il suo illustre concittadino e collega, lo scultore Vittorio Basile (in anteprima una chicca, nell’ormai prossimo agosto 2014 il duo Gentile/Basile ha in cantiere quello che potremmo definire un “regalo” ai cittadini di Novara di Sicilia, un evento unico nel suo genere che attrarrà gli amanti dell’Arte e che si terrà nella centralissima ed antica Piazza Michele Bertolami, su una scalinata ricca di storia).

Tornando a Nino Gentile, egli rifugge dall’essere definito “pittore” in quanto afferma: “mi limito a creare con le idee delle forme”; al tempo stesso non amo neanche il termine “artista, preferendo il termine “assemblatore” legato al proprio tempo e che usa materia che di per sé non ha forma”. Già da queste premesse ci rendiamo conto di trovarci di fronte ad una persona molto originale, per nulla scontata. Un uomo umile ma non modesto, un grande uomo certamente, che ha una semplicità nei modi che non vuol certo dire inferiorità rispetto a certi cosiddetti artisti che poi sono solo qualcosa di fumoso, ma che gratta gratta non hanno nulla da dire se non evidenziare la loro nullità.

Personalmente ho avuto il piacere di conoscere Nino Gentile recentemente, ma posso tranquillamente affermare che in questo arco di tempo sono entrato in confidenza prima come intervistatore e di seguito come amico: con lui ci si ferma e si intavolano chiacchierate su qualsiasi argomento come se si fosse amici da sempre. Questo lo ritengo bellissimo e non mi prendo certamente meriti ma li do tutti a lui che con le varie persone con cui si trova ad interagire è “vero”. Dote rarissima di questi tempi.

Vi chiederete cosa c’entri parlarvi del modo di interagire di un uomo d’Arte: la spontaneità del suo essere, quel senso di “libertà” che trasmette, la ritroviamo nelle sue opere. Lui si definisce “pittore libertario” e si ispira ai maestri del secondo ‘900.

Ed è proprio il ‘900 che ispira la sua pittura “concettuale” che spazia fra le varie correnti che si sono susseguite, non seguendone una in particolare ma elaborandone ora l’una ora l’altra, che Nino Gentile fa sue conferendo un tocco personalissimo. Parlandone proprio qualche giorno addietro mi raccontava di un nuovo percorso che sta intraprendendo, opere semplici e scarne ma solo apparentemente, in quanto il pubblico, da sempre protagonista insieme allo stesso autore delle sue opere, darà una interpretazione molto profonda del dipinto.

Facendo un rapido excursus del suo percorso professionale ha avuto Maestri di grande prestigio quali Giovanni Biondo, Iris Isgrò, Salvatore Crinò, Nino Leotta. Ha esposto propri lavori in tutto il mondo, da Rozzano a Palermo, da Bruxelles a Taormina, da Forlì a Nuoro, da Vicenza a Sigonella, infine in molti centri della provincia di Messina, fra cui la sua Barcellona Pozzo di Gotto.

Dal 2008 ha creato un gruppo di artisti denominato “Art Studio Diogene” dal nome del suo studio che si trova in Vico III Diogene, 18 a Barcellona P.G. (ME). Come non menzionare poi i suoi tanti successi, premi e riconoscimenti tra i quali citiamo il Trofeo Città di New York, il Primo Premio Basilikon, il Secondo Premio Città di Rozzano; tre sue opere sono state esposte al prestigioso Louvre di Parigi. Ha partecipato a parecchie collettive ed ha prestato la sua opera anche in allestimenti per vari eventi culturali della città del Longano.

E chiudiamo proprio con la strettissima attualità, ulteriore conferma dell’umiltà del personaggio e per questo la “grandezza”: Nino Gentile in questi giorni di metà luglio 2014 ha prestato il suo aiuto nell’allestimento della prima Personale di Pittura della giovane artista barcellonese Carmen Curcuruto. E’ bello vedere un’artista del suo calibro mettere chiodi, appendere quadri arrampicato su una scala, ritagliare cartelloni, cose pratiche ma che poi sono sostanza allo stato puro, gesti concreti di chi ama l’arte e la rende visibile, ed il pubblico torna ancora una volta protagonista.

Non servono altre parole, si può solo dire che Nino Gentile è un “personaggio” oltre che una persona, nonostante lui stesso rifugga da queste definizioni formali. E la sua attività ci testimonia, giorno dopo giorno, come egli viva per l’Arte e la faccia vivere a chi lo circonda.


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