Quantcast
Channel: Informazione, cultura e vivere civile su Barcellona Pozzo di Gotto e dintorni
Viewing all articles
Browse latest Browse all 145

What women (don’t) want

$
0
0

Una delle mie tantissime fissazioni da nevrotica è quella di avere sempre qualcosa da leggere. Di solito più di un libro. Uno da tenere sul comodino per leggerne una pagina prima di perdere i sensi, pagina che dovrò necessariamente rileggere la sera dopo, dato che la stanchezza mi impedisce oggettivamente di far miei i concetti. La lettura serale spesso attraversa fasi alterne,  con delle impennate di un paio di pagine in più le sere in cui mi sento in forma, riequilibrando con quelle sere in cui a stento riesco a trovare il letto, piuttosto che crollare sul divano o sul tappetino del bagno. Ma un libro da leggere è rassicurante. Il segnalibro inserito dentro si arricchisce di significati, è uno spartiacque fra ciò che sai e ciò che ancora devi scoprire. Poi ci sono i libri da passeggio. Quelli che tieni in borsa, in macchina, in ufficio (nascosti), per le emergenze: la sala d’attesa del dentista, l’ora di sport di tuo figlio, la pausa pranzo per avere un’aria intellettuale seduta a un tavolino di un bar (magari mettendo una copertina diversa, non è il caso di farsi vedere in giro assorbiti dalla lettura di “le 100 regole per trovare un uomo prima di Natale”). Insomma, da donna di cultura quale sono, è fondamentale avere dei libri nuovi sottomano, pertanto è necessario un periodico shopping nelle librerie della città.

So benissimo che su internet si risparmia, ma cedo al fascino delle esposizioni di tutte quelle copertine colorate e accattivanti, dell’odore tipico della carta stampata e del fatto che non ci sia nessuna commessa a chiedere che taglia porti. Avendo dunque terminato le mie scorte di thriller sanguinolenti con ambientazioni storiche, i manuali di self-help per smettere di fumare-mangiare-parlare a sproposito e le fatiche di nostra signora Jane Austen, vado a mettere in atto il mio periodico raid in libreria. Stavolta mi ripropongo di non catapultarmi sul solito genere di revisionismo storico del tipo Maria Maddalena si è sposata con Gesù, Hitler non è morto ma è fuggito con l’autista gay o Maria Antonietta non è stata decapitata ma ha avuto una relazione con Robespierre, e dico basta con i manuali che non hanno mai risolto i miei problemi dato che continuo a fumare, mangiare e parlare a sproposito. Decido stavolta di lasciarmi guidare dall’istinto e fare un giro fra i romanzi, freschi di stampa. Da quello che vedo, entrata in libreria, le donne leggono più degli uomini. O comunque, gli uomini leggeranno i libri “passati” da mogli/amanti/amiche. Seguo queste donne di cultura come me nel settore romanzi e ultime uscite. Do un’occhiata alle copertine e mi viene il dubbio di essere capitata in un sexy shop, nella sezione libri.

Da quando è stata scritta la trilogia di 50 sfumature non si scrive d’altro. I titoli traggono in inganno: solo quando ho il volume in mano e mi appresto a leggerne la trama , mi rendo conto di essere di fronte all’ennesima fatica erotica. Ovviamente non si può scrivere un libro “erotico femminile” e intitolarlo Malmenami, Prendimi a calci o Mi piace tua sorella più di te. Devi creare un titolo accattivante che non spiattelli immediatamente che in mano hai un’altra opera figlia di questo genere letterario. Mi interrogo sul concetto di erotismo al femminile che per me si identifica in un paio di pantaloncini da calcio e qualche tatuaggio. Mi rendo conto di essere antica e superata. Evidentemente, dato il successone di 50 sfumature e affini, il concetto di erotismo è cambiato. Oppure è sempre stato lo stesso e sono io una poveretta a considerare altamente erotico un anticipo di campionato. Ovviamente ho letto il libro in questione che ha sdoganato il genere. La storia di una ragazzina insicura e con poche tette (mai che la protagonista sia una sventurata tracagnotta che indossa biancheria contenitiva) che scopre quanto è bello farsi malmenare da un ragazzo ricco e fico che non è stato seguito da un bravo psichiatra infantile. A parte il pathos da libro Harmony, fatto di petti ansanti (un broncodilatatore a portata di mano non c’è), schiene inarcate e brividi di passione che scuotono come una scossa tellurica, l’ho trovato erotico come una gastroscopia. Ciò che mi fa più riflettere è il fatto che questo successo interplanetario abbia confermato che le donne amino essere sculacciate, frustate, legate e prese a male parole. Mi preme dichiarare ufficialmente che queste pratiche sono ben lontane dai miei desideri e da quelli di tante altre donne che conosco. Sia chiaro che se qualcuno provasse mai a schiaffeggiarmi in un momento di intimità, lo prenderei a testate. Fatte queste precisazioni doverose, fossi un uomo mi girerebbero parecchio. Stavolta sono dalla loro parte. Metti un povero figlio di madre, a cui è stato insegnato che le donne non si toccano neanche con un fiore (frase molto usata ai miei tempi), che si innamora, si sposa, mette su famiglia; un onesto lavoratore insomma, che non ha amanti nascoste o patologie che lo spingano ad indossare biancheria femminile sotto la camicia e la cravatta.

Una perla rara ok, ma ci sono quegli uomini che si comportano bene e sono innamorati della propria donna. Ora, questo individuo per bene, che porta i fiori ad ogni anniversario e non dimentica i compleanni, scopre che la compagna tiene nel cassetto del comodino un libro di questo genere e magari sospira sognando che un giorno lui la leghi come una provola e la frusti col filo dell’antenna. Ma dopo una giornata di duro lavoro, come ci si può dedicare a queste pratiche? Che forse le donne coniugate neanche lo sanno quanto ci vuole a riposizionare bene il cavo dell’antenna. Sono sicura, non è il mio genere. A Mr. Grey continuo a preferire Cristiano Ronaldo. E compro uno dei miei soliti libri. Pare che Garibaldi si sia ferito da solo per farsi riformare e prendere la pensione di guerra.

 


 

Sia chiaro, non ho ancora 40 anni.
Nevrotica ma non isterica.
Acida ma non indigesta.
Tagliente ma non letale.
Madre ma non moglie.
Vivo. Scrivo. Rido.

Giusy Pitrone
www.fondamentalmentetuttoaposto.it


Viewing all articles
Browse latest Browse all 145

Latest Images

Trending Articles