Successo al di sopra delle più rosee aspettative per “CortoTendenza”, la prima edizione del Festival Cortometraggi, che ha coinvolto moltissimi giovani in una due giorni ricca di appuntamenti ed eventi. Per prima cosa dobbiamo complimentarci con chi ha organizzato tutto questo: la Direzione artistica ed organizzativa composta da Anna Maria Puliafito ed Andrea Brancato. Che hanno regalato alla città di Barcellona Pozzo di Gotto qualcosa di nuovo, che mancava da tempo, ovvero due serate dedicate al buon cinema, con mostre, dibattiti, e poi la vera e propria gara fra giovani leve della nostra zona che si sono cimentate nel ruolo di registi, sceneggiatori, attori, usando videocamere ma anche telefonini di ultima generazione.
Il risultato è stato molto positivo, lo testimonia la grande presenza di pubblico nella sala auditorium dell’Oasi in entrambe le serate. Qualche cenno sui corti lo faremo più avanti, intanto dobbiamo sottolineare come la Biblioteca Comunale “Nannino Di Giovanni” abbia avuto un ruolo importantissimo in questo festival, con la referente Dott.ssa Maria Rosa Naselli che ha curato lo spazio Biblio Cinema oltre a fare da moderatrice all’incontro con il giornalista e critico cinematografico Marco Olivieri, che ha parlato del proprio libro “La memoria degli altri – Il cinema di Roberto Andò”.
Molto interessante la scelta del giovane scrittore Olivieri di accostarsi al regista, sceneggiatore e scrittore palermitano, che si caratterizza per i suoi “film d’impeto”. È stato sottolineato come nei film di Andò un ruolo fondamentale ricoprano psicanalisi e rapporto con la letteratura (non per nulla punto di riferimento di Andò è sempre stato Leonardo Sciascia). Una personalità poliedrica quella di Roberto Andò, che da romanziere ha vinto il Campiello con “Il trono vuoto”. Il suo primo lungometraggio fu nel 1995 il pessimista “Diario senza date” e da contraltare ecco il suo film più recente, “Viva la libertà”, vera e propria svolta nel segno della leggerezza. Marco Olivieri ha spiegato come Andò si sia orientato su questa scelta per “ricostruire la speranza dentro di noi”.
Altri eventi collaterali la Mostra delle foto di scena dei cortometraggi in gara, e nei Giardini Oasi, un concerto della Banda musicale “P. Mandanici” su musiche da film, Performance d’arte di Felix One e di danza a cura della Diamond Dance. Andando ai corti, sono stati presentati magistralmente da Ivan Bertolami e Cetty Lo Presti, mentre la giuria è stata presieduta dal noto attore messinese Ninni Bruschetta, ed era composta dallo stesso Marco Olivieri, dal musicista Cesare Frisina, dal fotografo Ignazio Brigandì e dalla docente Angela D’Anna. Alla fine, il primo classificato "Il Tema" di Giorgio Speciale ha vinto ben 1000 euro. Gli altri classificati sono stati: "Ti regalerò un sorriso" di Samet Burgaj, "Memories" di Francesco Micali e Michele Crisafulli, "Gli amici di sempre" di Santi Catanesi, "Basta un sorriso" di Danilo Currò, "Alla nostra amicizia" di Adele Reitano" e "La stanza dei colori" di Amabra Visicaro.
Sinceramente discutibili le scelte finali, premesso che hanno tutti meritato per impegno e passione messa in questa entusiasmante esperienza. Ma consentiteci di citare due corti che inspiegabilmente non sono fra i primi cinque: il Gabbiano, di Luigi Siracusa e Diverse Esistenze di Marco Calabrò, per noi il miglior cortometraggio di questo Festival!