La scelta dell'espressione usata come titolo è molto forte, ma è stata accurata e ponderata. Una giovane 38enne, R.B. di Barcellona Pozzo di Gotto, è agli arresti domiciliari con l'accusa di truffa aggravata. La posizione degli accusatori: avrebbe chiesto 2-3mila euro in cambio di una raccomandazione per ottenere un lavoro in Poste Italiane, oltre alla non chiara gestione di polizze assicurative.
Al di là della presunta innocenza (e non presunta colpevolezza) fino alla sentenza processuale (che potrebbe anche passare per vari gradi di giudizio), la cosa sconcertante è il risvolto mediatico che l'intera faccenda ha avuto. Il quotidiano siciliano più letto dalla gente comune ha riportato la notizia senza troppi scrupoli e probabilmente anche con qualche inesattezza, stessa sorte per il contenuto di alcune brevi pubblicate su giornali locali o su alcuni blog.
Neppure facebook si è risparmiato. Se in BarceBlog, il gruppo più seguito dai cittadini di Barcellona, c'era ancora titubanza e resistenza nell'indicare l'identità della signora, dopo la pubblicazione di un articolo in cui capeggiavano in bella mostra nome e cognome, tutti si sono lasciati andare a commenti di varia natura. Non limitandosi, come nella migliore prassi del pettegolezzo, ai fatti (a quelli certi), ma divagando sulla collaborazione dell'accusata con la sorella (definite "Stanlio e Olio") e su tutte le varie pratiche capziose che la stessa si dice abbia messo in essere per raggiungere i suoi scopi. Insomma, una truffatrice senza scrupoli.
Dell'indagine sui fatti accusatori si dovrebbe occupare la magistratura (sempre che non sia immersa nella lettura dei giornali o nella partecipazione politica) e non il popolo. E soprattutto bisognerebbe spiegare a certi commentatori e pseudo-giornalisti che parlare di pseudo broker e pseudo mediatori finanziari comporta anche conoscere la loro storia. A nessuno è balzato in mente (ci mancherebbe) che tutti questi fantastici commenti possono essere letti da chiunque e avere ripercussioni sul figlio della signora (che non ha alcuna colpa, soprattutto perché così piccolo). E non dovrebbe interessare se la signora è più o meno capace di essere modello, esempio, educatore per lo stesso figlio. Ai fantastici fan di facebook (che certamente non hanno di meglio da fare tutto il giorno) dovrebbe importare - semmai - la protezione degli stessi minori dall'accusa sulla madre di essere un mostro. Tra l'altro, che vi tenete tra i vostri contatti su facebook gente di cui raccontate peste e corna? Ah, sì, è chiaro: togliere qualcuno abbassa la soglia dei propri contatti e avere tanti contatti fa trendy.
Di tutti questi pseudo moralisti, di cui la città è piena, ci interesserebbe un'altra opinione: se a voi avessero chiesto 2mila euro e avessero promesso in cambio un posto di lavoro per i vostri figli, non ci avreste almeno provato? No? No?! Bugiardi. Ma si sà, Barcellona - la città dei nessunopolini - è rinomata per il suo moralismo biego e stupido. Partecipate pure ai cortei, alla fiaccolate, alle manifestazioni sulla legalità e chi ne ha più ne metta: il favore come volano è più antico dei peli che avete sulla lingua.