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Twins (Gemelle), l'originalissimo romanzo breve di Teresa Verde

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Innanzi tutto una doverosa premessa: questa che leggerete non è certo la classica recensione di un critico letterario,  ma più umilmente emozioni e pensieri che ha suscitato un libro in me, un lettore come tanti. Fra l’altro ero titubante  nello scrivere di questo “Twins” (Gemelle) in quanto mi legano rapporti di sincera amicizia con l’autrice Teresa Verde, e mi frenava l’eventualità che ciò potesse condizionare questa operazione. Ma poi mi son detto: io leggo il libro come se l’avesse scritto una perfetta sconosciuta, ne parlerò se mi piace, se invece non lo dovessi trovare interessante magari non farò alcun pezzo.

Ed invece leggendo tutte d’un fiato le 65 pagine, l’ho trovato “originalissimo” e “bellissimo”, a partire dal primissimo impatto, la copertina: su sfondo nero spicca il rosso della scritta “Twins”, e poi le due gemelle “sfumate” in un particolare gioco di colori che attrae, promette, incuriosisce.

Ma andiamo alla sostanza del romanzo, una delle tante perle delle Edizioni Smasher, Casa Editrice di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), che continua a mietere successi in ogni parte del Paese, con un team altamente professionale, guidato e coordinato magistralmente dal Direttore Editoriale Giulia Carmen Fasolo. L’originalità si sposa perfettamente con la bellezza in quanto la storia raccontata è una sorta di diario i cui fatti si svolgono nell'arco di una sola giornata all’interno di un centro commerciale.

Protagoniste le due gemelle Mari e Lena. E dove sta questa presunta originalità vi chiederete? Lo scoprirete leggendo il libro. Che ritengo sia da leggere ma soprattutto “da sentire”, in ogni senso e con tutti i sensi... Ed ogni persona che vi si accosterà lo farà suo, personalizzandolo in base al proprio vissuto.

Si perché “Twins” potrebbe apparire un libro semplice ma invece è molto complesso, va "usato" privilegiando l’introspezione. Certo se lo si legge come quel tizio che quando il dito indicava la luna guardava esclusivamente il dito, allora si vedranno solo alcune cose, importanti si, ma non certo fondamentali:  si noterà una persona malata, Mari, voce narrante,  e che ha un modo particolare di esprimersi; e poi i tanti omicidi che compie, in modo efferato. Mari ce li racconta con dovizia di particolari, lei prova orgasmi nel vedere morire le proprie vittime; e poi c’è Lena, la sorella bella, fortunata, amata da tutti, a cui “il sacco di patate” Mari vorrebbe assomigliare. E c’è questo centro commerciale, raccontato anch’esso con una scrupolosità quasi maniacale. Ecco questo vedrà il lettore che guarda il dito…

Ma invece chi si orienta verso l’alto, verso la pallida ed affascinante luna, ecco che scoprirà ben altro: un quadro lucidissimo della realtà (terribile) dei nostri tempi. Mari rappresenta idealmente tutte quelle donne maltrattate, disprezzate, violentate nel corpo e nella mente. E’ un serial killer sconosciuto ma intelligentissimo (dice la tivù) e nessuno sa che si tratta di Mari. Lei stessa se ne compiace ed il lettore noterà come in fondo, quel "sacco di patate" disprezzato da tutti, sia in verità una persona con una intelligenza al di sopra della media, con una sensibilità spiccatissima.

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Anche la sua mente estetica è iper sviluppata, lo si evince da come descrive con dovizia di particolari ciò che la circonda, dai colori che ci sembra di vedere, dagli odori dei quali avvertiamo il profumo, dai suoni che le nostre orecchie avvertono chiarissimi. Tutto ciò ha un’anima a differenza delle persone stesse, vuoti esseri che mirano solo al consumismo, all’apparenza.

Bellissimo, non saprei definirlo in altra maniera il senso profondo di questo libro. Il finale non lo sveliamo ma anche quello ha un senso profondissimo.

Che dire? Teresa Verde, educatrice di giovani generazioni, scrittrice, ed animo sensibile, ha scritto un’opera di altissimo spessore, oserei dire “un libro educativo”, anche se potrebbe sembrare una contraddizione, visto che parliamo di omicidi, serial killer, sangue che sgorga. Ma qui torniamo al concetto già espresso:  solo che guarda il dito può vedere Twins in quest’ottica, chi lo legge con la mente, con il cuore e senza paraocchi o sovrastrutture mentali, scoprirà l'autentico messaggio che l’autrice vuole trasmettere tramite il suo bellissimo lromanzo breve.


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